Un film fotografico sulla passata edizione di Passepartout, 1911-2011 il secolo delle donne, curato dal fotografo astigiano Franco Rabino, sarà proiettato in una delle giornate di preparazione al festival di quest’anno. “Da quasi vent’anni documento fotograficamente i festival di letteratura organizzati dalla Biblioteca Astense – racconta Rabino – e da altrettanto tempo sento l’esigenza di raccontare i giorni della manifestazione da punti di vista più obliqui, più laterali, anche più nascosti: ma quasi mai questo mi è tecnicamente possibile perché io debbo raccontare il festival “frontalmente”, per mille e un motivo. Il primo dei quali è quello di rifornire l’ufficio stampa della manifestazione  di immagini utili e, quando possibile, accattivanti, tali che possano essere distribuite al circuito dell’informazione nazionale e in questo utilizzate. L’edizione 2011 di Passepartout mi ha però permesso di mettere in campo un esperimento legato alla mia attività di insegnamento in corsi di avvicinamento alla fotografia (più come educazione allo sguardo fotografico che alla tecnica in sé) e poiché il festival era dedicato al secolo delle donne, ho chiesto a sei fotografe che hanno partecipato a un mio corso di diventare – loro – punto di vista obliquo, laterale, nascosto. Ognuna aveva uno specifico tema anzi, uno specifico punto di vista, da declinare secondo la propria sensibilità e il proprio modo di intendere il racconto fotografico e ognuna di loro ha prodotto una serie di scatti legati tra loro, un proprio personale racconto”. Manuela Scotto, Raffaella Lavagetto, Sabrina Toppino, Fabienne Vigna, Sandra Gallino e Angela Balsamo hanno dilatato e moltiplicato i punti di vista sulla manifestazione. Hanno inquadrato da sopra, da sotto, di lato e da dietro, si sono concentrate sui visi, sui piedi, sull’intorno e sui libri. Hanno effettuato una navigazione all’interno del festival che era, nello stesso tempo, di grande libertà e di estrema limitazione; limitazione data dal dover tenere uno specifico punto di vista e libertà totale nell’interpretazione di questo. “Da questo lavoro, che è individuale e collettivo insieme – spiega ancora Rabino – abbiamo tratto un film per immagini organizzato in sei capitoli ed è appunto questo film che andremo a presentare”. MN