Lucio Tomalino con altri protagonisti o testimoni diretti del rastrellamento di 70 anni fa Alta partecipazione, sabato a Castello d’Annone, al primo appuntamento promosso dall’Israt per il 70° anniversario della Liberazione. In collaborazione con il Comune, nel preciso giorno in cui avvenne è stato rievocato il rastrellamento fascista del 17 gennaio 1945 al Circolo di frazione Monfallito, durante la festa di Sant’Antonio: 147 uomini, tra giovani e adulti, furono rinchiusi nelle carceri di via Testa ad Asti.

C’erano anche tre partigiani di passaggio: per uno di loro, Piero Vignale, sorpreso con rivoltella e bombe a mano, la condanna a morte fu eseguita due mesi dopo.

Quattro partigiani si consegnarono invece, nei giorni successivi alla retata, per consentire la scarcerazione dei loro padri: tra loro c’era Lucio Tomalino, della II Divisione Autonoma Langhe e attuale presidente dell’Israt, che ha ricordato con fierezza i compagni di prigionia Giovanni Casalone, Mario Paniati, Ottavio Perosino (furono poi liberati con un cambio ostaggi) e rievocato quel lontano momento di allegria finito in tragedia: i 250 partecipanti alla festa minacciati e percossi, mentre una giovane donna, Bice Paniati, fu ferita a colpi di arma da fuoco e una casa della borgata venne saccheggiata.

In sala numerosi protagonisti e testimoni diretti dell’evento: come ha ricordato Mario Renosio, direttore dell’Israt, quello del 17 gennaio non fu il solo rastrellamento che toccò nel vivo Annone. Appena un mese prima c’era stato quello del 2 dicembre 1944, preceduto dalla perquisizione e devastazione di alcune abitazioni a ottobre, mentre il 10 settembre dell’anno prima il deposito dell’Aeronautica era stato saccheggiato dalla stessa divisione tedesca, intitolata a Hitler, che nove giorni dopo avrebbe firmato la strage di Boves.

Altre azioni di forza seguite al rastrellamento del 17 gennaio (guidato da Giovanni Nardulli della Guardia Nazionale Repubblicana, condannato a morte e giustiziato dopo la Liberazione) furono quelle del 7 e 9 aprile, fino alla resa dei conti la notte tra il 24 e 25 aprile, quando la colonna dei fascisti partiti da Asti e diretti ad Alessandria fu attaccata dai partigiani, con perdite da entrambe le parti.

Non scontato il richiamo del sindaco Valter Valfrè, nell’introdurre l’incontro, ai caduti per la libertà ieri come oggi, dai luoghi della Resistenza astigiana alla strage di Parigi del 7 e 9 gennaio.

Suggestivo l’incontro tra giovani e partigiani nel filmato “I sentieri della memoria”, realizzato in passato dalla 2B dell’Istituto Comprensivo di Rocchetta Tanaro e accolto dal pubblico con commossi applausi.