Il 23 maggio 1992 morivano in un attentato il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la loro scorta. Dopo 57 giorni la stessa sorte toccò il 19 luglio al collega e amico Paolo Borsellino, anche lui trucidato insieme alla scorta.
Per ricordare questa terribile pagina della nostra storia e rendere omaggio alle vittime, martedì scorso sono salpate le “Navi della Legalità”. Partita una dal porto di Civitavecchia e l’altra da Napoli, e battezzate con il nome dei due giudici, hanno portato a Palermo più di tremila studenti provenienti da 250 scuole di ogni parte d’Italia.
A documentare l’evento per Rai Educational c’era l’astigiana Chiara Buratti. “E’ stata un’esperienza incredibile – racconta la conduttrice – di quelle che ti restano dentro. Io e la mia troupe eravamo sulla nave salpata da Napoli, con Don Luigi Ciotti, i sottosegretari Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini, e circa 1.300 ragazzi. Il viaggio non è stato semplice, il mare era forza sette, ma non ci siamo persi d’animo! Don Ciotti ha fatto uno splendido discorso agli studenti, spiegando che la mafia teme più la scuola che lo stato, e che è la cultura l’arma più potente che si può usare contro di essa. Ha sottolineato anche l’importanza della memoria, più profonda del semplice ricordo, e di tramandare i nomi di tutte le vittime. Quando il mattino del 23 maggio siamo arrivati nel porto di Palermo insieme all’altra nave abbiamo trovato tante persone ad accoglierci festanti, con cori e striscioni. Nonostante la pioggia, la partecipazione al corteo è stata massiccia: diecimila ragazzi sono partiti da due punti diversi della città con un forte valore simbolico, ovvero l’aula bunker, teatro del Maxiprocesso, e via d’Amelio, dove Borsellino e la scorta persero la vita, per incontrarsi davanti alla casa di Falcone, in via Notarbartolo, dove l’anno successivo alla sua morte venne piantata una magnolia, che ora è una pianta imponente e incredibile. La cose che mi hanno più colpito sono stati i palermitani, che durante il corteo erano numerosissimi sui balconi a sventolare lenzuoli bianchi in segno di pace, e i bambini che sfilavano sotto la pioggia. Nonostante i tragici fatti di Brindisi di pochi giorni prima, i genitori hanno avuto fiducia ed hanno permesso ai loro figli di partecipare. Ogni scuola ha eletto un proprio “baby sindaco” come rappresentante, con tanto di fascia tricolore, e i prescelti hanno svolto il loro ruolo con grande consapevolezza e serietà. Durante la manifestazione si è respirato un senso di unità e corresponsabilità, insieme alla voglia di lottare e cambiare le cose”.
Il documentario sull’evento, realizzato da Chiara Buratti, verrà trasmesso su Rai Educational nei prossimi giorni.
Alexander Macinante