MUSEO EGIZIO TORINO - GAZZETTA D'ASTITORINO – Inaugura oggi il nuovo Piano Ipogeo del Museo Egizio di Torino: mille metri quadrati per mille reperti tra i più importanti della seconda collezione al mondo di antichità egizie, raccolte nella mostra intitolata “Immortali”. Questo allestimento temporaneo vuole essere un’anteprima del Grande Museo Egizio che dovrebbe aprire i battenti all’inizio del 2015, al termine del restauro. “Oggi la nostra Regione aumenta la sua offerta culturale e turistica. E se ci sono dati positivi sull’affluenza turistica in Piemonte, anche in questo momento di crisi, è perché si sta lavorando con grande compattezza e impegno” ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Intanto da un sondaggio condotto dall’Associazione “Donne e Qualità della vita” su un campione di 300 residenti nella città di Torino emergerebbe che quasi tutti i torinesi conoscono il Museo Egizio ma sono ben pochi quelli che lo visitano. Il 95% dei cittadini del capoluogo piemontese, secondo la ricerca, conosce il Museo Egizio che ospita reperti di inestimabile valore storico e scientifico. L’esposizione, fondata nel 1824 da Carlo Felice di Savoia, è la più importante d’Italia e d’Europa ma nonostante ciò, solamente l’8% degli intervistati dichiara di averlo visitato almeno una volta negli ultimi 3 anni. Solamente 1 intervistato su 5 (19%), infine, è a conoscenza delle convenzioni attivate dal Museo delle Antichità Egizie di Torino per favorire l’accesso con sconti e agevolazioni. Il campione interpellato è costituito prevalentemente da donne (69%). Notoriamente il genere femminile rappresenta la maggior parte dei visitatori dei musei, confermato anche dall’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” condotta dall’Istat nel 2009. Le analisi statistiche dimostrano come in Italia non solo non si stia puntando a valorizzare il settore culturale e creativo, ma anche che negli ultimi anni si sta progressivamente disinvestendo in cultura. La situazione in Italia è stata fotografata dal rapporto presentato i primi di luglio in Campidoglio da Federculture, che pone l’accento sulla mancanza di investimento sul patrimonio culturale ed artistico del belpaese. I 3.609 Musei, i 5.000 siti culturali, i 46.025 beni architettonici vincolati, le 12.609 biblioteche, i 34.000 luoghi di spettacolo ed i 47 siti UNESCO, rendono l’Italia unica per ricchezza del suo patrimonio, ma anche, paradossalmente, uno dei Paesi europei che investe meno in cultura.