Anche quest’anno  come da sempre Gelindo ritorna. Domenica 11 dicembre alle 16 nel Salone della Società di mutuo soccorso militari in congedo in via Bonzanigo 46, portato in scena dagli Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti. Ritorna nella versione “a veglia” di Luciano Nattino. Ritorna con la sua cavagna carica di ricordi e speranze. Ritorna con le brume e l’odor di mosto, con le prime gelate e l’attesa del lieto evento. La “divota cumedia” del “Gelindo “è stata, fino alla metà del secolo scorso, il testo teatrale popolare più conosciuto e rappresentato in Piemonte: negli oratori, nelle stalle, nei teatrini parrocchiali. La sua origine è monferrina (ci sono dei testi scritti a partire dal XVIII secolo) e la sua tradizione orale si collega al teatro medioevale, ai presepi viventi di francescana memoria. La favola tradizionale piemontese vuole che Gelindo sia il primo contadino ad arrivare alla grotta (crutin) dove è nato il Bambin Gesù, in quanto è lui che ha dato l’indicazione a Giuseppe e a Maria dove andare a riposare. Anche perché è lui il proprietario del crutin, è lui il padrone del bue. Non sono in molti a conoscere questa storia o a ricordarla. “Anche quest’anno, sicuramente, ci sarà un dilagare di Babbo Natale, di barbe finte, di cappucci rossi, il più delle volte legati alla pubblicità di questo o quel prodotto. Noi vogliamo invece, con il “Gelindo” tutelare e valorizzare una tradizione autentica e originale, nell’ambito del Festival del Calendario rituale. Non per uno sguardo nostalgico verso il passato ma perché molte tradizioni, come il “Gelindo” lasciano ancora oggi dei segni profondi e vitali” dicono J’Arliquato. Info: “J’Arliquato”0141206209