Domenica scorsa, all’Enoteca di Canale d’Alba, si è tenuto un convegno dal titolo “Dall’Astisio al Roero. La definizione di un territorio attraverso gli studi di Renato Bordone”, dedicato alla figura del professore recentemente scomparso.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Enoteca di Canale in collaborazione con l’Astisio – Associazione artistico culturale del Roero, il  Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – di cui la Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti è capofila – il Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti, l’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano,  l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, l’ Israt e la Regione Piemonte.
L’avvio dei lavori è stato dato da Silvano Valsania, sindaco di Montà che ha sottolineato l’importanza dell’ omaggio di un territorio, come quello del Roero, alla figura del prof. Bordone a quasi un anno dall’improvvisa scomparsa. Studioso, uomo poliedrico dai numerosi interessi, Renato Bordone ha sempre messo a disposizione le sue grandi doti di studioso e di ricercatore, tra gli altri, di territori come quello del Roero per il quale il suo lavoro si è dimostrato un insostituibile supporto. Valsania ha ricordato che, proprio dai suoi studi, è partito un processo che visto coinvolte tutte le amministrazioni di quello che non è un’espressione geografica ma un territorio, oggi, con una spiccata personalità, il Roero per l’appunto.
Ha preso poi la parola il dott. Ezio Claudio Pia, storico ed allievo del prof. Bordone, con un intervento dal titolo “La storia non può essere studiata diversamente che sul documento (Renato Bordone, 6 dicembre 1966)” citando le parole stesse di uno scritto giovanile di Bordone. Il dott. Pia ha sottolineato la grandezza dello storico ma anche la sua umanità. Uomo lungimirante, già da giovane studente, allievo dell’illustre prof. Tabacco dell’ Università di Torino di cui erediterà la cattedra, si è meritato grazie alla serietà dei suoi studi, un posto di rilievo nella comunità scientifica.
Nonostante ciò, il prof. Bordone non ha mai lesinato serietà con i tesisti che a lui si sono rivolti e che, spesso, sono entrati a far parte del mondo universitario in diverse città italiane. Il suo lavoro attento, preciso è stato generativo di frutti che hanno prodotto un’alta sensibilità all’approccio alla storia.
Il secondo intervento è stato del prof. Marco De Vecchi, dell’Università di Torino, che ha parlato della “Conoscenza e salvaguardia dei paesaggi vitivinicoli del sud Piemonte: il contributo di Renato Bordone” durante il quale focalizzato l’attenzione sulla collaborazione con l’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano ribadendo l’importanza di un’occasione per fare il punto sul grande lavoro compiuto. Grazie al prof. Bordone si è riusciti ad avere una lettura storica del paesaggio del Monferrato Astigiano utile a chi voglia davvero conoscere quanto e come il territorio si sia modificato nel tempo anche per opera dell’uomo.
Ma altri aspetti della personalità di questo studioso sono stati affrontati durante la giornata, come quello tratttato da Baldassarre Molino, storico ufficiale del Roero che ha sottolineato l’apertura del prof. Bordone anche nei confronti della storia e degli storici locali, che ha sempre considerato come una risorsa per la storia in generale.
A parte le grandi doti intellettuali, Molino ha sottolineato la grande capacità dell’uomo di mettersi umilmente a servizio di tutti coloro che, in località piccole o grandi, richiedevano la sua collaborazione. Stessa serietà la metteva nelle prefazioni dei libri, nelle presentazioni di nuove pubblicazioni che, a prescindere, leggeva in modo critico e attento. Un amore per il territorio che ha dimostrato con innumerevoli collaborazioni del tutto disinteressate pur se, come spesso accade a molti grandi, avrebbe potuto centellinare le sue presenze e solo per un pubblico scelto di culturi. Ma per il prof. Bordone tutto il pubblico che aveva voglia di conoscere era scelto e meritava rispetto ed attenzione. Preso dalla commozione, Molino ha poi ricordato alcuni aneddoti che, ancora una volta, hanno sottolineato che la grandezza dello studioso in lui è stata proporzionale a quella umana.
Il dott. Bertello, Presidente dell’ Enoteca di Canale ha invece proposto un intervento dal titolo “Radici e altrove: il Roero di domani. Con un’ idea fra storia e folclore” nel quale ha ribadito il debito del Roero nei confronti del prof. Bordone dal quale si sono tratti molti insegnamenti. In primo luogo la grandezza umana che lo rendevano generoso, disponibile, garbato, mite: un uomo perbene e di piacevole compagnia.
Non solo. Il suo intenso lavoro ha dato un’identità (parola sulla quale, però, egli stesso invitava a riflettere per non cadere nella retorica) al Roero che non è stata un’invenzione ma una riscoperta storica che, partendo dal basso della storia locale, ha trovato innumerevoli riscontri sul territorio e dalla  sua gente. Un’identità che si è nutrita dell’Astisio grazie ai lavori del Prof. Bordone e di Baldassarre Molino in un territorio che ha fatto, negli anni, della coesione la sua forza. Proprio su questo punto il dott. Bertello ha sottolineato la necessità di un ritorno al passato perché solo un territorio coeso è forte. Il Roero è ormai associato ad un territorio riconoscibile dall’esterno ma il rischio è che, visto ormai il benessere raggiunto, ci si dimentichi che questo risultato è stato frutto dell’unità di intenti dei diversi amministratori locali dei comuni sparsi e della cura che la collettività ha prestato al progetto. Una considerazione contingente rispetto a ciò è stata la presa d’atto della presenza di due soli sindaci del Roero all’incontro e, al contrario,  di molti produttori vitivinicoli, cosa che merita una più approfondita riflessione.
Ritornando al prof. Bordone un altro aspetto è stata l’attenzione del paesaggio in evoluzione continua e che necessità di una dinamica nuova per comprenderne le modificazioni future.
In ultimo, la grande versatilità di uno studioso che si è occupato di storia dell’ alimentazione, del paesaggio, delle tradizioni…  lasciando un grande insegnamento: trovare un filo che unisce, un’unitarietà, l’unità nelle cose è sempre un valore aggiunto. Proprio per questo, il dott. Bertello ha proposto un futuro una festa dell’identità del Roero legata all’ Astisio.
La mattinata si è  conclusa con i saluti di Tiziana Mo che ha fatto dono alla famiglia del prof. Bordone presente in sala, di una stampa in edizione limitata del territorio dell’Astisio realizzata,  con la macchina tipografica dell’800 presente al museo,  grazie agli studi dello stesso e di Baldassarre Molino.
Il prossimo incontro del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese si terrà venerdì 18 novembre 2011 alle 21,00 presso il Castello di Cisterna d’Asti avrà come gradita ospite Cecilia Strada, Presidente di Emergency. L’incontro, organizzato in collaborazione con Emergency ed i volontari di Emergency di Asti ed Alessandria, avrà per titolo: “Emergency: Praticare i diritti per costruire la pace ”.