La grande parabola della bellezza, e in particolare di quella femminile, dal mito greco alla Tv, dall’epopea classica a Striscia la Notizia, da Elena di Troia fino alle Veline e al chirurgo estetico.  Stefano Zecchi ha introdotto così, mercoledì in Biblioteca Astense, questa nuova edizione di Passepartout dedicata al secolo della donna: 1911-2011, cento anni in cui si è passati dall’esclusione alle pari opportunità.
Cento anni che nella speculazione di Zecchi rappresentano però solo l’ultimo passaggio di un cammino durato millenni.
Così, mentre fuori infuriava l’ennesimo temporale di questa primavera mascherata  da autunno, il pubblico che gremiva il salone della Biblioteca è tornato idealmente sui banchi del liceo e dell’università ripercorrendo le vicende dell’Occidente dalla scelta di Paride fino alla rivoluzione industriale e alla democratizzazione della conoscenza scientifica, attraverso la chiave di lettura della bellezza.
E’ proprio la bellezza secondo Zecchi, con la sua carica propulsiva, positiva, costruttiva, la bellezza come elemento dinamico insomma, la principale risposta al nichilismo. “Attraverso la bellezza – ha detto Zecchi – si trasmette il senso delle cose in cui si crede. E’ una domanda di senso profonda. La bellezza è sempre tracciata da una differenza, ed è nobile, aristocratica, aulica. Un modello classico che si coglie nella relazione delle proporzioni, di qui il legame con l’arte”.
Nella storia dell’arte si inscrive così una storia della bellezza, che porta a un certo punto a una soggettivizzazione, alla facile trappola da cui Zecchi ammonisce di tenersi lontani del “Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace”.
“Tra la fine dell’ottocento e i primi anni del novecento, con la rivoluziona industriale, cambia la visione del mondo, l’artista diventa un impiegato che ha bisogno di essere assistito da un gallerista, da un editore, da un critico. La produzione artistica diventa funzionale alla richiesta del mercato della nuova borghesia e l’artista perde il sentimento del vero che aveva interpretato nei secoli passati. La scienza poi disloca i principi di informazione facendoli slittare dalla verità alla veridicità e alla validità, ponendo in secondo piano il significato del bello. L’arte diventa anch’essa sperimentazione, e la bellezza femminile si lega al concetto di moda, del continuo variare. Quello che cambia, in verità, non è il bello bensì lo stile del bello”.
E non è forse sempre così? Non avvertiamo tutti lo stupore luminoso di una piccola epifania, di un miracolo personale, ogni volta che con i nostri occhi scorgiamo la bellezza, benché sia travestita, attualizzata, calata nel quotidiano?
Non resta che sperare, a questo punto, che la bellezza continui ad ammantare il festival per l’intera sua durata, da sabato in avanti.
Marianna Natale

Di seguito il programma dei prossimi giorni:

Sabato 11 giugno alle 18,30 incontro dal titolo: Il doppio margine: Donne tra esclusione e cambiamento  con Natascia Curto, Giulia Fassio, Arianna Santero, Valentina Porcellana, Lia Zola. Alle 21 L’anello forte: storie di vita e di lavoro di donne astigiane 1860-1960, testi a cura di Nicoletta Fasano, Franco Rabino, Mario Renosio, testimonianze recitate da Simona Codrino.
Domenica 12 giugno alle 11 appuntamento con Ma adesso parliamo di noi, incontro con le giornaliste piemontesi Emmanuela Banfo, Alessandra Comazzi, Silvia Rosa Brusin, Marina Verna e tutte le giornaliste che vorranno intervenire. Alle 17 La lezione della donna Tigre con Marta Dassu’, Carlo Cerrato, in collaborazione con Fondazione Goria. Alle 18 Regine di carta: l’editoria al femminile insieme a Rosellina Archinto, Gianna Martinengo, Mariella Enoc, Gianna Martinengo, Mario Baudino. Alle 21 Viaggio verso la fine del tempo. Apocalisse di Lilith, con Luciano Violante e Alberto Sinigaglia e letture a cura di Simona Codrino. Alle 22,30 A case of you: donne tra le canzoni di Joni Mitchell.
Lunedí 13 giugno alle 18 Lavorare stanca con Roselina Salemi, Marisa Fumagalli; alle  21 Seconde ai fornelli, prime sul campo con Edoardo Raspelli, Beppe Rovera e alle 22,30 il concerto Suonalo ancora, Sam: Il Jazz, con Federico De Martino
Martedí 14 giugno alle 18 Il Risorgimento e la donna con Emilia Sarogni, Valerio Zanone. Alle 21 Se la escort entra in un romanzo insieme a Maria Venturi, Bice Biagi e alle 22,30 il concerto Suonalo ancora, Sam: Il Blues con Federico De Martino.
Mercoledí 15 giugno alle 18 Confessioni reporters con Anais Ginori, Monica Maggioni, Stella Pende; alle 21 Muse inquietanti? Donne ed arte nel XX secolo con Philippe Daverio e alle 22,30 concerto Suonalo ancora, Sam: la Bossa con Federico De Martino
Giovedí 16 giugno alle 18 Quando indossano le stellette: le donne nelle forze armate: interverranno il generale Luigi Francesco De Leverano e una delegazione di donne-soldato dell’esercito italiano con Vincenzo Tessandori. Alle 21 L’ora di pietra con Margherita Oggero, Antonia Arslan, Marina Verna, Siobhan Nash-Marshall. Alle 22,30 concerto Suonalo ancora, Sam: Musica Romantica con Federico De Martino
Venerdí 17 giugno alle 17,30 Imprenditrici di cultura con Caterina Bottari Lattes, Giovanna Cattaneo Incisa, Alessandra Pivato, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Renato Rizzo. Alle 19 Le ferite della scuola con Paola Mastrocola, Vera Slepoj e alle 21 Le mie chimere con Sebastiano Vassalli e Giovanni Tesio. Alle 22,30 Suonalo ancora, Sam: Musica Napoletana con Federico De Martino
Sabato 18 giugno alle 11,30 A ogni costo, l’amore con Laura Calosso, Antonio Riccardi. Alle 16,30 Donne, stereotipi e televisione con Francesca Paci, Alberto Sinigaglia, Stefano Mosti, Dina Nani, sen. Maria Rizzotti, incontro-dibattito in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione del Soroptimist Club di Asti in Sala Pastrone di Teatro Alfieri. Alle 18 Perché, perché ho dovuto ucciderle (quasi) tutte? Giacomo Puccini va dallo psicoanalista con Angelo Benessia (Puccini) e Sandro Cappelletto (psicanalista viennese). Alle 19 Donne d’Islam: rivoluzione e transizione democratica con Francesca Paci, Lilia Zaouali, Younis Tawfik, Khaled Foud Allam. Alle 21 Regine delle scene con Deborah Caprioglio, Baba Richerme, Corrado Tedeschi e alle 22,30 concerto Suonalo ancora, Sam: Ancora Jazz (con sorpresa) con Federico De Martino
Domenica 19 giugno alle 11,30 Signore in rosso, bianco e rosé con Anna Abbona, Raffaella Bologna, Roberta Ceretto, Chiara Soldati e con Sergio Miravalle. Alle 17,30 Filosofia è un sostativo maschile? Silvia Ronchey, Nicla Vassallo, Giulio Giorello. Alle 19 Donne di mare e di savane, con Folco Quilici e alle 21 Potere rosa con Maria Teresa Armosino, Angela Motta, Giovanna Quaglia, Rosanna Valle. Con Giorgio Galvagno. Le conclusioni saranno affidate a Suor Giuliana Galli ed Emmanuela Banfo.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero.