settisL’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis ha confermato la propria presenza ad Asti  domenica 14 giugno alle ore 21 al festival Festival Passepartout organizzato dalla Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, giunto quest’anno alla dodicesima edizione. Quest’anno il titolo della rassegna è “1945-2015: la guerra è finita?”, una domanda che sottolinea come,  a  70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si debbano ancora affrontare innumerevoli conflitti, che riguardano non solo gli scontri armati, ma anche la guerra economica, il narcotraffico, la guerra di religione, un diffuso scontro di civiltà e di valori. I conflitti molecolari che negli ultimi tempi hanno devastato l’Africa e il Medio Oriente, la tensione sanguinaria dei rapporti tra Russia e Ucraina, l’avvento dell’Isis divenuto una minaccia allarmante, la lotta continua al capillare fenomeno mafioso  sono solo alcuni degli spunti che forniranno materia di discussione in questa ricca edizione del Festival. Porteranno il loro prezioso contributo prestigiosi esponenti del panorama culturale, politico ed economico( in ordine di apparizione): Sergio Romano, Manlio Graziano, Luciano Canfora, Piero Fassino, Stefano Bartezzaghi, Loretta Napoleoni, Maurizio Ferraris, Ernesto Galli Della Loggia, Don Ciotti, Romano Prodi, Pietrangelo Buttafuoco. E all’interno di un evento incentrato sul tema dei conflitti mondiali, non possono non spiccare, nella vasta costellazione degli ospiti, le voci di due scrittori appartenenti a mondi dilaniati da tensioni, odio, violenze: Ronny Someck e Salah Al Hamdani, l’uno di origine ebraica, l’altro musulmano, accomunati dal luogo natio, Baghdad, e dall’aderenza a una poesia vitale e necessaria, in grado di superare qualsiasi barriera geopolitica. Entrambi hanno vissuto l’allontanamento forzato dalla propria terra: Ronny Someck è fuggito ancora bambino dai pogrom antisemiti, Salah Al Hamdani, oppostosi alla dittatura di Saddam Hussein, ha vissuto per lungo tempo in esilio in Francia. I due scrittori si sono incontrati per la prima volta nel 2011 in occasione di un festival di poesia a Parigi: la scoperta del comune sradicamento dalla patria è stato fondamentale per avviare un confronto e uno scambio di punti di vista tra culture differenti. Ne è nato anche un libro scritto a quattro mani, Baghdad-Jersusalem, pubblicato in ebraico, arabo e francese. Il 6 giugno alle ore 21 interverranno a Passepartout intervistati da Maurizio Molinari, corrispondente della «» a Gerusalemme. “Orizzonti di pace” sarà il tema che affronteranno nel loro dialogo: la possibilità di andare oltre i confini forzatamente costruiti dalla tracotanza umana, di dimostrare che l’incontro tra religioni diverse è realizzabile in modo pacifico. Una missione di cui la cultura può ancora frasi carico. Lunedì 8 giugno dalle ore 16 presso la sede della biblioteca (Asti, via Gottuari 3) un forum di confronto con gli studenti delle scuole superiori a cura dei giornalisti delle testate locali.