Una notte magica di nome e di fatto quella di venerdì scorso al Teatro Alfieri con “Nino Rota Magic Night”. L’Orchestra Sinfonica di Asti ha dimostrato di non sbagliare un colpo, proponendo uno splendido omaggio a Rota con una selezione ragionata delle sue composizioni più famose. L’incipit è affidato alla suite de “Il Gattopardo”, una partitura intricata nella quale l’ensemble si avventura con mestiere e sconcertante disinvoltura, guidato dalla bacchetta esperta del direttore Silvano Pasini. I sessanta musicisti sul palco la eseguono alla perfezione, come anche la successiva, tratta da “La strada”. Melodie conosciute da tutti, che però spesso vengono ascoltate distrattamente: in questa occasione, spogliate del supporto cinematografico, è possibile godere appieno dei loro colori musicali e vedere quasi le note uscire dalle dita appassionate degli esecutori.
Un breve intervallo e si volta pagina, con una serie di brani arrangiati da Fabrizio Francia, che mette il suo talento a servizio di gioielli come “8 e mezzo”, “La Dolce Vita” e le suite da “I vitelloni” e “Il padrino”, eseguite con una forza e un’energia coinvolgenti.
I lunghi applausi finali risuonano nel teatro gremito, obbligando l’orchestra a tornare sul palco per “Amarcord”, una piacevole sorpresa fuori programma, e un bis di “8 e mezzo” scandito dal battimani generale, a coronamento di due ore di grande musica.
Alexander Macinante