patrizia camatel - gazzetta d'astiLa Rassegna “A testa alta – incontri tra storia e memoria”, promossa dalla Comunità Collinare Vigne & Vini, alla sua nona edizione, è dedicata quest’anno all’astrofisica Margherita Hack che è stata una delle menti più rappresentative del mondo scientifico e astronomico italiano, recentemente scomparsa. Partner fondamentale è la Fondazione CRT che, da diversi anni, offre il suo sostegno all’iniziativa. La direzione artistica è affidata a Luciano Nattino, regista, autore, esperto di cultura popolare e Massimo Barbero.   L’appuntamento è venerdì 15 novembre a Castelletto Molina presso il Relais Al Cambio della famiglia Berta (via Comm. Michele Thea n.2) con lo spettacolo di Luciano Nattino “Ofelia non deve morire”, dialogo tra un’attrice e sir William Shakespeare su “La tragedia di Amleto” con Patrizia Camatel. L’idea da cui muove lo spettacolo è che una giovane donna di Stratford-upon-Avon (cittadina natale di Shakespeare), folgorata dal teatro portato in provincia da compagnie itineranti (anche italiane), decida di andare a Londra avendo saputo del successo del suo illustre concittadino William, la cui compagnia (i Lord Chamberlain’s Men) è installata nel nuovo Globe Theatre, aperto da pochi mesi. Siamo nell’estate del 1600 e la donna riesce ad ottenere il permesso di incontrare di mattina sir William che, in quel momento, si trova in una loggia del Globe a ritoccare il testo dell’opera in corso: La tragedia di Amleto. Kate (è questo il nome della giovane donna) ha seguito la tragedia nel corso della settimana per ben quattro rappresentazioni, arrivando a conoscere quasi a memoria intere sue parti. Il “colloquio” con il Bardo si incentra soprattutto sul teatro e sull’Amleto, di cui la giovane donna mostra di conoscere a memoria i passaggi cruciali: nel cuore del dialogo, giunge a richiedere al poeta due cose che le stanno particolarmente a cuore. La prima è se può far parte, pur essendo una donna, della compagnia. La seconda cosa che sta a cuore a Kate, e che proprio non manda giù, è la triste fine di Ofelia. Ofelia non può morire. L’opera dev’essere cambiata… Commentano Luciano Nattino e Patrizia Camatel: “E’ questo il modo da noi scelto per rivelare aspetti conosciuti e non dell’Amleto e di Shakespeare (attraverso brani del dramma e appunti sulla vita del Bardo e sulla società inglese del tempo) ma anche per parlare, tramite la finzione spazio-temporale, del teatro di sempre, del suo fascino e dei suoi problemi, ieri come oggi.”   Il prossimo appuntamento sarà a Calamandrana venerdì 22 novembre con lo spettacolo “Paradis” di Onda Teatro, dedicato alla vicenda assai singolare di Henriette d’Angeville, nobildonna francese nata negli anni del Terrore, che a metà dell’ottocento fece parlare di sé e divenne celebre grazie alla più rischiosa tra le sue numerose imprese alpinistiche, l’ascensione del Monte Bianco.   L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito. Per informazioni: Casa degli Alfieri – tel. 0141 292583 – luciano.nattino@casadeglialfieri.it www.casadeglialfieri.it