conferenza (1)Franca Valeri, Michele Placido, Sergio Rubini, Claudia Pandolfi, Massimo Ranieri. Sono solo alcuni dei nomi che calcheranno il palco dell’Alfieri nella nuova stagione invernale che partirà il 31 ottobre con uno spettacolo “50 sfumature di Pintus” all’insegna della comicità. Già perchè anche quest’anno la rassgena teatrale organizzat dal Comune con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Piemonte dal Vivo  e del Circuito Regionale dello Spettacolo, offrirà un cartellone ricco e per i palalati più disparati. Dalla prosa, alla danza, alla musica, al Gospel, senza tralasciare appunto la comicità. “Viviamo tempi difficili. E allora? Chi non ne ha mai attraversati non ha mai vissuto veramente. Le nostre vite sono curve sinusoidali, mai linee rette – ha commentato l’assessore alla Cultura Massimo Cotto ieri, nel corso della presentazione della rassgena -. Il teatro è il luogo ideale dove fuggire senza perdere il contatto con la realtà. Il palco è il posto dove la vita si vive e non solo si rappresenta, dove si vede tutto con maggior chiarezza, più a fuoco, finalmente. È lo specchio del nostro quotidiano. Il teatro non è classico, leggero, sperimentale, comico, impegnato, musicale. Il teatro è teatro e basta. Esserci anche quest’anno, nell’Alfieri che è la nostra casa, significa fuggire verso il domani, in cerca della luce”. La stagione vera e propria partirà giovedì 7 novembre con “Parliamone” con Franca Valeri, mentre lo spettacolo in anteprima di Angelo Pintus è fuori abbonamento. La rassegna si concluderà a fine aprile. Ecco il programma completo 31 ottobre 2013 50 SFUMATURE DI PINTUS con Angelo Pintus RIDI ASTI spettacolo fuori abbonamento Pintus è il comico più rappresentativo del programma televisivo Colorado.  
Per la prima volta si presenta in teatro con uno spettacolo nel quale esprimerà tutto il suo talento di grande intrattenitore, sia comico che musicale. 
”Care donne, a differenza di quelle di grigio, le sfumature di Pintus vi faranno ridere!!!  
La comicità è dappertutto… 
Nei politici che litigano… In alcune storie assurde di alcuni programmi televisivi… e nelle pubblicità… 
Mi fa ridere la vita…Mi fanno ridere tante cose… 
Ognuna con la propria sfumatura…Le sfumature di Pintus…” INAUGURAZIONE STAGIONE – Serata d’onore fuori abbonamento Giovedì 7 novembre 2013 PARLIAMONE… con Franca Valeri MARANGONI SPETTACOLI Attrice, autrice, regista e sceneggiatrice. I suoi libri, i suoi personaggi. 
Una bella chiacchierata tra amici. Sul palcoscenico con lei Pino Strabioli.  
Sfogliare insieme a Franca le pagine di un’esistenza in continuo movimento per un’emozione irripetibile. Rivedere gli avvenimenti del nostro ‘900 con gli occhi di chi li ha vissuti e li ricorda per una lezione di vita. L’incontro con l’intelligenza fulminante, l’allegria contagiosa, l’ironia inimitabile di una grande autrice è un’occasione unica. Un vero godimento ritrovare la voce e le storie dei suoi intramontabili personaggi. Naturalmente quelli più celebri della sua lunga carriera teatrale, televisiva e cinematografica. Giovedì 14 novembre 2013 SERVO PER DUE (one man, two guvnors) di Richard Bean – liberamente tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder con Pierfrancesco Favino e con Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Ugo Dighero, Anna Ferzetti, Giampiero Judica, Marit Nissen, Diego Ribon, Eleonora Russo, Fabrizia Sacchi, Luciano Scarpa, Thomas Trabacchi, Roberto Zibetti regia di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli GLI IPOCRITI E ASS. REP LA COMPAGNIA DI REPERTORIO Prosa Negli anni Trenta a Rimini, Pippo, il nostro moderno Arlecchino ha appena perso il lavoro e si ritrova depresso, senza soldi e senza la possibilità di poter mangiare. Essendo ossessionato dal cibo è disperato, comincia a cercare un nuovo mestiere e dopo vari tentativi accetta di lavorare contemporaneamente alle dipendenze di due diversi padroni, trovando così il modo di raddoppiare il suo salario e i suoi pasti. Uno è Rocco, un piccolo malvivente del Nord, ora a Rimini per riscuotere una notevole somma, dopo aver concluso un affare con Bartolo, padre della sua fidanzata Clarice; l’altro è Lodovico, anch’egli noto malfattore. Essere al servizio di due padroni, significherà per Pippo avere anche un doppio carico di lavoro; dovrà ricordare quali ordini e da chi gli verranno impartiti. Dopo un po’ di tempo, frequentando le due case, Pippo scoprirà che in realtà “Rocco”, sotto mentite spoglie, non è altro che la sua sorella gemella: Rachele. Il vero Rocco, infatti, è  stato ucciso dal fidanzato di Rachele, Lodovico (l’altro suo padrone). Destino vuole che questi, ricercato dalla polizia, sia nascosto a Rimini e stia aspettando di riunirsi a Rachele. Pippo, quindi, dovrà evitare che i suoi due padroni si incontrino, al fine di scongiurare che ognuno di loro capisca che sta lavorando anche per qualcun altro… Domenica 17 novembre 2014 CIOCCOLATO/CHAGALLIANA Compagnia EgriBiancoDanza Danza – fuori abbonamento Coreografia Raphael Bianco Luci Enzo Galia Costumi Germana Landolfi, artoria artisitica teatrale Danzatori Raphael Bianco, Elisa Bertoli, Maela Boltri, Melissa Boltri, Francesca Ossola, Alberto Cissello, Vincenzo Criniti, Vincenzo Galano, Cristian Magurano Attrice Tiziana Catalano CIOCCOLATO: È la celebrazione di uno dei prodotti piemontesi più apprezzati ed esportati nel mondo intero. Mancava ancora nel mondo del teatro e specialmente in quello della danza, un balletto siffatto di sicura godibilità e divertimento. Il balletto, che si avvale degli elementi scenici ideati da Emanuele Luzzati, è accompagnato dalle musiche di Gioachino Rossini, che, non a caso, oltre ad essere uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi, fu anche grande estimatore “gourmet”. Nella sua creazione, Raphael Bianco esalta tre aspetti del cioccolato: sensualità, fastosità, divertimento. Non quindi una semplice storia del cioccolato, ma una spregiudicata serie di microstorie che hanno come elemento centrale “il cibo degli dei”. CHAGALLIANA: Susanna Egri ha sempre sostenuto che il balletto è l’arte del presente, non solo perché svanisce nel momento stesso in cui si manifesta, ma perché parla a un pubblico che gli è contemporaneo. Della Chagalliana da lei creata nel 1954, su musiche di Sergio Liberovici e scene di Emanuele Luzzati, restano i contenuti e la spiritualità che del resto è insita in tutte le opere di Chagall: ma tutto ciò è ora trasmesso con un linguaggio diverso da Raphael Bianco, a cui Susanna Egri ha affidato il compito di creare un corpo nuovo all’anima di Chagalliana. Mercoledì 20 novembre 2013 NATALE IN CASA CUPIELLO di Eduardo De Filippo 
regia e adattamento Fausto Russo Alesi 
scene Marco Rossi 
luci Claudio De Pace 
musiche Giovanni Vitaletti 
con Fausto Russo Alesi 
aiuto regia Giorgio Sangati 
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Prosa – Parole d’Artista È con gioia, paura, emozionata curiosità ed una buona dose di follia, che mi avventuro alla scoperta del teatro di Eduardo De Filippo. È da molto tempo che coltivo il desiderio di accostarmi a questo grande attore-autore-regista e al suo patrimonio drammaturgico e Natale in casa Cupiello, in questa versione solitaria, mi è sembrato un modo possibile, una chiave d’accesso per incontrare la sua arte e il suo linguaggio. È difficile definire Natale in casa Cupiello, perché è un testo semplice e complesso allo stesso tempo. Semplice perché popolare, familiare e complesso perché umano, realistico sì, ma soprattutto metaforico. Quando leggo Natale in casa Cupiello, ho la sensazione di trovarmi davanti ad un meraviglioso spartito musicale, un vibrante veicolo di comunicazione, profondità e poesia. È incredibile, a soli 31 anni Eduardo recitava la parte del vecchio padre di famiglia, antieroe-bambino, Luca Cupiello, personaggio che avrebbe interpretato credo quasi fino agli ottant’anni. È come se con questo personaggio lui ci avesse raccontato una parabola sulla vita. Questa è oltre tutto un’opera di scambio tra generazioni a confronto. E fu Eduardo stesso che arrivò a affermare che il punto di arrivo dell’uomo è la nascita, mentre il punto di partenza dal mondo e punto di partenza per le nuove generazioni è la morte. Ed è da qui che io voglio partire: dalla malinconia di un’assenza. In casa Cupiello scorre appunto la vita: la vita di una famiglia, la vita del teatro, le fatiche, la ricerca di una felicità e di una bellezza fuori della quotidianità. Anche se la cifra è quella della leggerezza e dell’ironia, dal testo emerge una vena piuttosto amara e desolante. Ci viene presentata una casa misera, distrutta, inguaiata, sotto sopra, gelata, quasi terremotata; ed è Luca che definisce sua moglie Concetta, la regina della casa, come: “Vecchia, aspra e nemica”. È una famiglia la cui identità è alquanto precaria, non si dialoga più veramente ma si monologa, ed è per questo che credo nella sfida di attraversare questa storia in solitudine. E vorrei che questo effetto straniante di vedere un unico attore posseduto da tutte queste voci aiutasse il pubblico a vivisezionare le tematiche bellissime della tragicommedia. I personaggi si amano, si giudicano, sbagliano, sono ambigui, gelosi, trasgrediscono; incapaci di parlarsi apertamente si nutrono di finzione, pronti a negare la realtà e a non accettare la verità, vivono di proiezioni, non detti, coperture di chi sa, ignoranza di chi non sa e omertosa solidarietà e quella che dovrebbe essere la casa delle relazioni tra gli uomini, finisce per diventare il primo luogo della mancanza di reale comunicazione. Ho scelto di utilizzare il mio corpo come unico strumento per suonare questo dramma dell’io e della solitudine, immaginando uno spettacolo d’evocazione tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra lucidità e delirio, tra memoria e presente, tra il palcoscenico e la platea, ossessionato dalle domande: “Te piace o Presebbio?”, “Addo’ sta’ o Presepio?”  Fausto Russo Alesi Giovedì 28 novembre 2013 ZIO VANJA di Anton Cechov con Michele Placido, Sergio Rubini, Pier Giorgio Bellocchio, Anna Della Rosa regia di Marco Bellocchio GOLDENART PRODUCTION Prosa La trama ha il suo inizio nella casa di campagna ereditata dal professor Serebrjakov, cognato di zio Vanja e padre di Sonia. La prima moglie, sorella di Vanja, è deceduta e il professore si è risposato con Helena. Tra amori e vicissitudini di vario genere, Serebrjakov comunica a Vanja che è intenzionato a vendere il podere e questo fa uscire fuori tutto il temperamento del povero zio, che alla fine tenta di uccidere il professore con dei colpi di pistola, che miseramente non andranno a segno. Alla fine l’agiato ereditiere e Helena torneranno in città, lasciando a Vanja la possibilità di continuare ad amministrare la tenuta. Zio Vanja è uno dei capolavori assoluti del teatro cechoviano, in cui si intrecciano le monotone conversazioni e le banalissime vicende di un gruppetto di personaggi. La ricostruzione minuziosa di atmosfere sospese e vagamente inquietanti, l’indifferenza abulica dei personaggi intorno agli eventi, l’indefinito senso di attesa di una catastrofe incombente rendono questo testo una geniale anticipazione della drammaturgia novecentesca. Marco Bellocchio è uno dei registi più  anticonformisti della storia del cinema italiano. Coraggioso, puntuale, deciso, ha saputo portare avanti le sue idee laiche, difendendole con la forza espressiva dell’arte, entrando nella complessità degli argomenti, dalla politica sessantottina alle conseguenze drammatiche degli anni di piombo, dalla follia dei manicomi all’incapacità di amare delle persone comuni. Giovedì 12 dicembre 2013 – PRIMA NAZIONALE NUT/CRACKED (LO SCHIACCIANOCI ) The Bang Group BALLETTO TEATRO DI TORINO Danza Nut/Cracked è una versione comico/sovversiva/neo-vaudeville  dello Schiaccianoci. Un viaggio nell’innocenza attraverso la fantasia e stili differenti, mescolando tip tap, balletto, danza contemporanea e disco, fino ad arrivare allo straordinario finale con il Grand Pas de Deux. Martedì 17 dicembre 2013 UOMO E GALANTUOMO di Eduardo De Filippo con Gianfelice Imparato, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Antonia Truppo regia di Alessandro D’Alatri ASSOCIAZIONE CULTURALE LA PIRANDELLIANA in coproduzione con DIANA OR.I.S. Prosa Considero Uomo e galantuomo una commedia di altissimo livello, forse la più divertente, ma che sicuramente segnò  per Eduardo il passaggio dalla farsa al teatro di prosa. E guarda caso al centro della commedia c’è proprio il teatro: una scalcagnata compagnia, nominatasi “L’eclettica” (proprio perché non pone limiti alle proprie attitudini artistiche), porta in scena in una località turistica balneare “Malanova” di Libero Bovio. Attraverso il classico meccanismo della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. Ma si respirano anche profumi di Goldoni, di Skakespeare, e forse anche un po’ di quel teatro dell’assurdo che va da Osborne a Beckett a Jonesco. L’assenza di talento e l’improvvisazione della compagnia fanno infatti da contrappasso ai drammi borghesi interpretati invece con talento e una vena di follia. Sullo stesso palcoscenico della vita saranno più attori i benestanti, i cui sforzi mirano ad interpretare ruoli d’apparenza che i veri commedianti protesi, senza alcuna esigenza interpretativa, soltanto a sopravvivere al quotidiano. C’è tutto questo nel mio progetto di regia. C’è il rispetto per l’imponenza di una figura che considero un protagonista del teatro del novecento che invoca di essere affrontato con il giusto rigore che merita. E’ ovvio che si ride molto, ma con quel rigore di cui Eduardo si è fatto ambasciatore della sua arte nella storia.                                                                                                                                 Alessandro D’Alatri   Domenica 22 dicembre 2013 AMAZING GRACE Sherrita Duran Gospel In collaborazione con il Circolo Filarmonico Astigiano Sherrita Duran Voce solista Daniela Falso, Lakeetra Knowles, Gloria Enchil, Alice Maya, coriste Michele Papadia, piano Paolo Frattini, basso Marco Mengoni, batteria Un concerto gospel che si propone di rinconciliare la gente e le nazioni attraverso la musica con “la Voce” potente, emozionante, straordinaria di Sherrita Duran insieme a grandi voci della musica Gospel americana. Voci indimenticabili che  interpretano canzoni che toccano il cuore. Il repertorio comprende gospel tradizionali e contemporanei. Una voce calda come la sua California, un timbro morbido e vellutato, del tutto particolare, un’estensione senza confini e un’ottima tecnica che le permette grande versatilità in ogni stile musicale; una fortissima passione fin da piccola per la lirica e i musical; un innato talento compositivo: Sherrita è davvero un’artista a tutto tondo.  Sostenuta da una non comune versatilità vocale che le permette di spaziare dal gospel al jazz, dalla musica Soul alla lirica e al musical. Venerdì 10 gennaio 2014 LO SCHIACCIANOCI St.Peterburg State Ballet Danza – fuori abbonamento Balletto in due atti. La straordinaria e prestigiosa compagnia St. Petersburg Ballet , composta da un cast internazionale di ballerini è orgogliosa di debuttare per la prima volta in Italia con “Lo Schiaccianoci”, il balletto classico della migliore tradizione russa, nella sua versione completa in due atti.  
La musica sognante e fantasiosa di Chaikovskij racconta della vigilia di Natale che il borgomastro di Norimberga decide di festeggiare attorno all’albero con la moglie e i due figli, Clara e Fritz. Drosselmeyer, un misterioso personaggio, tra numeri di magia e atmosfere oniriche, regala a Clara uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. Al termine della sontuosa festa, Clara, felice per il dono ricevuto, si addormenta stringendo il suo schiaccianoci tra le braccia. La magia farà volare la piccola in un mondo fantastico, dove il suo schiaccianoci si trasformerà in un bellissimo principe. Il corpo di ballo, di rigorosa formazione accademica, impreziosito dalle musiche ciaikovskijane, porta in scena in maniera autentica tutta l’emozione dell’interpretazione di un sogno. Sabato 11 gennaio 2014 A PIEDI NUDI NEL PARCO di Neil Simon con Vanessa Gravina, Stefano Artissunch, Valeria Ciangottini e con Stefano De Bernardin e Federico Fioresi regia di Stefano Artissunch SYNERGIE TEATRALI Prosa La commedia, da cui è  stato tratto l’omonimo film del 1967 interpretato da Robert Redford e Jane Fonda, racconta la storia di Paul (Stefano Artissunch) e Corie Bratter (Vanessa Gravina), una coppia di sposi freschi di matrimonio e reduci da un’appassionata luna di miele trascorsa tra le lussuose pareti dell’Hotel Plaza di New York. Quando finalmente giungono nella loro prima casa, un piccolo e spoglio appartamento, scoprono che non è come la suite di quell’albergo lussuoso e che la realtà è ben diversa dal sogno fino ad ora vissuto. Nelle loro vite entrano due straordinari personaggi come la signora Ethel Banks, madre di Corie, e il signor Velasco, eccentrico inquilino della mansarda sopra di loro, che  metteranno a dura prova la loro serenità matrimoniale. Le vicende e i personaggi che si incontrano e si scontrano sono esempi di vita vissuta raccontati con battute irresistibili, episodi spassosi e una spiritosa deformazione dell’attualità, in una lucida disamina della nevrosi dell’uomo contemporaneo, solo e fragile nella gestione dei rapporti che lo circondano. Sabato 25 gennaio 2014 PAROLE INCATENATE un thriller di Jordi Galceran 
versione italiana di Pino Tierno con Claudia Pandolfi e Francesco Montanari diretto da Luciano Melchionna ARTÙ PRODUZIONI Prosa Un cinema abbandonato, fatiscente, isolato dal mondo all’apparenza. Uscite di sicurezza sbarrate da tavole di legno inchiodate. Nella penombra distinguiamo, in silhouette, una giovane donna, Laura, seduta al centro della platea di quell’ex sala cinematografica, tra poltrone divelte e polverose. Davanti a lei, gigantesco, campeggia il primissimo piano del volto di un uomo, proiettato sul vecchio schermo strappato e sporco di muffa. L’uomo parla davanti a sé, guardando in camera. Ancora sudato e affannato per l’omicidio che dice di aver appena commesso. Confessa di essere un serial killer e di aver già ucciso diciassette persone: una al mese, tutte scelte a caso. La giovane donna, legata e imbavagliata, assiste inerte all’inquietante proiezione finché non si riaccendono le luci e quello stesso uomo, serafico e sorridente, appare accanto a lei. L’uomo ha sequestrato la ragazza e la costringe ad un inquietante gioco di società, un gioco di parole e sillabe da ‘incatenare’ tra loro. Con la sua perfetta strutturazione, i suoi tocchi di crudeltà e perversione, e il suo convulso susseguirsi di colpi di scena, Parole incatenate non è solo un thriller mozzafiato ma una storia profonda e complessa, un duello senza esclusioni di colpi, in cui verità e finzione, desideri e bugie parlano della parte oscura e torbida che è in ciascuno di noi. Domenica 26 gennaio 2014 ore 17.30 NON C’E’ NULLA DI CUI AVERE PAURA Maria Teresa Milano e Mishkalè Concerto per la Giornata della Memoria – fuori abbonamento In collaborazione con Circolo Filarmonico Astigiano e ISRAT Maria Teresa Milano voce solista Simona Carapella voce recitante Mishkalè: Sergio Appendino clarinetto Andrea Verza tromba e Flicorno Enzo Allavena trombone Massimo Marino fisarmonica Maurizio Mallen tuba Luciano Molinari batteria Recital tratto dal capolavoro di A.Appelfeld. A Badenheim, graziosa località austriaca di villeggiatura, in molti arrivano a godersi le vacanze e il celebre festival di musica. Improvvisamente le autorità impongono agli ebrei di registrarsi presso un misterioso dipartimento sanitario e in paese compaiono operosi facchini intenti a scaricare filo spinato e attrezzature. Le voci corrono, ma in tanti conservano l’ottimismo: il festival si fa, la vita continua come sempre, finchè un giorno non arriva un treno e tutti gli Ebrei sono costretti a partire per la Polonia. Ma qualcuno continua a crederci: non c’è nulla di cui avere paura. Maria Teresa Milano è Dottore di Ricerca in Ebraistica, autrice e formatrice in progetti didattici e artistici su storia e cultura ebraica. Si è specializzata in “Musica e Shoah”ed ha studiato tecnica vocale jazz. I Mishkalè si presentano come la tipica orchestrina itinerante dell’est europeo, sei musicisti strabordanti di energia con danze inebrianti, velocissime e vorticose. Fuori dai clichè, i Mishkalè si muovono tra i generi con l’allegra libertà dei “musicisti nomadi”. Domenica 2 febbraio 2014 CHISCIOTTIMISTI di Erri De Luca con Erri De Luca, Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi coordinamento di Paola Farinetti luci di Andrea Violato PRODUZIONI FUORIVIA Teatro-canzone luci Andrea Violato 
fonica Claudio Viberti 
coordinamento Paola Farinetti 
PRODUZIONI FUORIVIA teatro-canzone A 4 anni dall’ultima replica di Chisciotte e gli invincibili, una delle nostre produzioni più belle, più poetiche e più fortunate (ha girato l’Italia in lungo ed in largo nel corso di 4 stagioni, la Francia e ha toccato Canada, Spagna e Svizzera), nasce una nuova produzione, Chisciottimisti, che vede in scena la stessa compagnia -tre artisti che sono anche tre amici: Erri De Luca, Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi- ma propone un contenuto totalmente rinnovato perché nuovi e diversi sono i tempi in cui viviamo. Protagonisti del racconto i molti Chisciotte dei nostri giorni, quelli che tengono duro e che nell’apatia generale non smettono di dire: “Io non ci sto” e guardano oltre, fino all’utopia. Siamo Chisciottimisti perché vediamo in giro molti Chisciotte all’opera. Dove altri vedono il pessimismo sanchopanzista noi riconosciamo la sagoma ostinata e ossuta del cavaliere erratico. Esistono i Chisciotte e spronano i Ronzinante coi quali ci identifichiamo. Ecco la rivolta per la difesa dei 600 alberi di Istanbul, ecco la misteriosa formula dell’acqua, ecco la più giusta definizione di ciò che è abbastanza. A una tavola poco apparecchiata, una terna fraterna di affiatati amici, Testa, Mirabassi, De Luca, in ordine rigorosamente analfabetico, si dichiara chisciottimista. Erri De Luca Sabato 8 febbraio 2014 GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE Paolo Migone RidiAsti Sull’onda del successo riscosso in molte città italiane con la trasposizione teatrale “Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere”, il libro best seller di John Gray (oltre 50 milioni di copie – tradotto in più di 40 lingue), continua la programmazione anche per la prossima stagione 2013/2014. L’originalità dello spettacolo sta nel fatto che ricorda le principali differenze di funzionamento tra uomo e donna, sostenendosi su situazioni quotidiane che conosciamo tutti, tenendo presente il confronto di ogni generazione. Grazie al professor Paolo Migone, infine comprenderemo come fare di queste differenze una fonte di complicità, e non di conflitto. 
Risultato: si ride molto, di se stessi, della propria coppia o dei propri genitori, ma soprattutto, si dispone di nuovi dati per comprendere l’altro sesso e girare in scherno alcune situazioni che possono diventare fonte di discordia. 
Lo spettacolo non ha lo scopo di condividere “verità”, ma soprattutto aiutare a comprendere l’incomprensibile. Mercoledì 12 febbraio 2014 CARMEN ispirato alla novella di Prosper Merimée direzione e scenografia di Luciano Ruiz regia di Sara Lezana interpreti principali Carmen – Verónica Cantos, Don José – Francisco Guerrero, Escamillo – Juan Pozo BALLET FLAMENCO DE MADRID – LUIGI PIGNOTTI Danza Il Ballet Flamenco De Madrid porta in scena una delle opere più celebri e amate al mondo: Carmen, rievocando l’atmosfera popolare gitana della Siviglia del 1830 dove sentimenti universali quali l’amore e l’odio, la rabbia e la passione, il rimpianto e il desiderio, la gelosia e la libertà, si intrecciano nella storia avvincente di un soldato (Don Jose) che abbandona tutto per una gitana (Carmen), fino a diventare un fuorilegge e ad esserne poi tradito. Una storia comune che oltrepassa ogni confine e attinge dai sentimenti universali dell’animo umano. Un viaggio emozionante nel cuore della cultura spagnola dove i ritmi incalzanti delle chitarre trasmettono al cuore degli spettatori emozioni forti attraverso il fascino misterioso del flamenco, unito alle note ammalianti della magnifica musica di Bizet. 15 febbraio 2014 LA VEDOVA ALLEGRA Di F.Lehàr. The New Arca Orchestra – Coro Accademia della Voce del Piemonte Operetta Silvia Mapelli, soprano – Hanna Glavari 
Filippo Bettoschi, baritono – Danilo Danilovitch  
Maria Blasi, soprano – Valencienne  
Angelo Scardina, tenore – Camille de Rossillon  
Fulvio Massa, baritono – Mirko Zeta  
Alessandro Brachetti, cantante/ attore – Niegus  
Francesco Mei, cantante/ attore – Kromov 
Silvia Felisetti, soprano – Olga Kromov 
Stefano Consolini, tenore- Raul Cascada 
Saverio Bambi,tenore- Saint Brioche  
Lolo, Dodo, Jou Jou, Frou, Margot (Corpo di ballo 8 ballerini) CORO ACCADEMIA DELLA VOCE DEL PIEMONTE 
Movimenti Coreografici, Silvia Gatti 
Regia, Pier Luigi Cassano  
Scenografia, Luci, Costumi , Artemio Cabassi 
Sonia Franzese, direttore del Coro 
Fabrizio Maria CARMINATI direttore Lunedì  24 febbraio 2014 QUANDO LA MOGLIE E’ IN VACANZA di G. Axelrod con Massimo Ghini e Elena Santarelli regia di Alessandro D’Alatri L’INCREDIBILE SRL Prosa Il testo di Gorge Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. E’ una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico della modernità. Il titolo originale “The seven year itch” (Il “prurito” del settimo anno) contiene forse più informazioni della seppur felice traduzioni italiana “Quando la moglie è in vacanza. E’ una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale. Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’… E’ con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all’ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. E’ una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale. Alessandro D’Alatri Lunedì  3 marzo 2014 UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE di Rocco Papaleo e Valter Lupo con Rocco Papaleo regia di Valter Lupo NUOVO TEATRO Prosa Una Piccola Impresa Meridionale è un esperimento di teatro-canzone dove la narrazione entra ed esce dal modulo canzone. 
Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate.  Storie buffe e romantiche che vogliono divertire ma non solo. 
Sarebbe bello potesse essere accolto come una lunga poesiola che attraversa tutti i climi. 
Le canzoni entrano nei pensieri senza controllo. 
E nemmeno pretendono di controllarti. 
Vogliono essere solo dei morbidi cuscini. 
piscine termali o liquori leggeri. 
Le storie crescono ovunque, prima o poi lo trovano un prato. 
Cantare, raccontare  e aspettare il momento migliore. 
Lo riconoscerai. 
Perche’ sara’ rosso come il bel tempo che speri. Amo il cinema ,ma ho bisogno del palcoscenico. 
Chiedetevi cosa vuole un attore dal teatro 
Vuole che quando prende una pistola e spara 
i vostri cuori abbiano un sussulto 
E quando muore vuole che soffriate perché non potrete più vederlo 
Fino alla sera seguente 
E se invece della pistola prende una chitarra 
Spera che le note si accordino ai vostri sentimenti 
Chiedetevi ora cosa vuole il pubblico 
La gente ha bisogno di commuoversi 
La vita spesso non ha scopo 
Si svolge ovunque arbitrariamente di nascosto 
Faccio questo e non importa nulla se faccio l’opposto 
Ma a teatro ogni azione buona o cattiva ha le sue conseguenze 
Il teatro ha la forza del presente, è mentre sta accadendo, è vivo e in vista 
Ed  ha bisogno di una cosa sola: della vita 
Per questo  la vita ha bisogno del teatro Rocco Papaleo Venerdì 7 marzo 2014 CARTA CANTA di e con Ennio Marchetto Teatro-danza Ennio Marchetto è un artista unico. In quasi 20 anni di carriera è stato alla ribalta dei palcoscenici più prestigiosi del mondo ( Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles solo per citarne alcuni). Il suo spettacolo non ha confini, piace ovunque e ad un pubblico assolutamente eterogeneo dai 7 ai 70 anni.  Non è facile spiegare cosa esattamente succede durante un suo spettacolo. Ci sono dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri; dietro c’è lui, straordinario performer, a dar vita a questi costumi ripetendo movenze e tic di questi personaggi, rendendo tutto esilarante. Ma non è solo questo. Come per i più grandi trasformisti, la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità con cui muove i costumi, li apre, aggiunge particolari disegnati e parrucche di carta: Tina Turner, Mina, Liza Minelli, Marylin Monroe, Vasco Rossi, Madonna, Pavarotti …e fra i nuovi personaggi Lady Gaga, Giusy Ferreri, Ornella Vanoni, Adriano Celentano e Claudia Mori, Arisa, Justin Bieber, Einstein, Morticia Addams, Maria callas… sono solo alcuni dei numerosi costumi animati da Marchetto, in uno spettacolo che è una vera Babilonia di musica, teatro e creatività. Martedì 18 marzo 2014 IL PRECARIO  E IL PROFESSORE di Piero Sidoti e Giuseppe Battiston musiche originali di Piero Sidoti eseguite dal vivo da: Piero Sidoti voce e chitarra Antonio Marangolo – sassofoni Nicola Negrini – contrabbasso Claudio Giusto – percussioni con Giuseppe Battiston PRODUZIONI FUORIVIA Prosa Uno spettacolo agro-dolce di parole e musica: una galleria di persone anonime che stazionano nell’incertezza, aspettando che arrivi prima o poi il loro momento. 
Personaggi defilati, rimossi, disattesi: la prostituta del brano Venere nera, un vecchio ballerino in disarmo, un acrobata, un prigioniero, un musicista, un giovane precario a vita: gente comune che sopravvive ai margini e proprio lì, in quelle periferie dell’animo e della società, che affina una propria, particolare sensibilità, in grado di rubare alla quotidianità attimi unici di emozioni e pensieri. E’ gente comune ma preparata, che riesce a barcamenarsi nella giungla fitta di contratti a progetto e lavoretti a termine: un’espressione che può risuonare ad un precario risolutiva e perfino rassicurante, ma che cela una condizione permanente di sottoccupazione temporanea e disoccupazione affettiva. Fra un brano e l’altro si fa spazio il personaggio dello “scafato” professore di matematica del liceo, che dall’alto del suo trascorso sessantottino – poi riciclato in cinismo disincantato – invita un ex-studente a “surfare”, stare a galla, dribblare gli ostacoli e soprattutto a prendere le cose con astuzia. 
E’ un modo per continuare a sopra-vivere, farsi accudire ancora da mamma e papà e ogni tanto rubacchiare anche sulla pensione del nonno, ma altresì per spegnere a poco a poco il sogno dei grandi orizzonti e per piegarsi al piccolo cabotaggio della navigazione sotto costa. Piero Sidoti e tre musicisti di primordine – Antonio Marangolo ai fiati e alle percussioni Nicola Negrini al contrabbasso, e Claudio Giusto alla batteria – sanno restituire pienamente la ricca atmosfera e i molti colori delle storie cantate. 
In questa formazione del tutto speciale si affianca come autore, ma anche come ospite speciale, Giuseppe Battiston. Notissimo e pluripremiato interprete del cinema italiano di qualità, Battiston, è un vecchio amico d’infanzia di Piero Sidoti. Giocavano insieme da piccoli e ancora continuano a giocare con passione, sul palcoscenico con la musica e il teatro. Venerdì 21 marzo 2014 STASERA NON ESCORT Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Claudia Penoni Regia di Marco Rampoldi Aiuto Regia e collaborazione ai testi Marianna Stefanucci RidiAsti Un gruppo di attrici comiche “scende in campo” per commentare con una satira dissacrante lo stato delle donne italiane di oggi. 
Partendo dal presupposto che per una donna contemporanea l’unico lavoro sicuro e ben remunerato sembra essere quello della escort, le attrici posano il loro sguardo impietoso sulle disparità tra i sessi nella vita e nel lavoro, sulla sessualità, sull’immagine femminile offerta dai media. 
Quello di oggi è un mondo talmente assurdo e paradossale da fornire un’infinità di spunti comici, sebbene di fronte alla desolazione di certi scenari il riso si faccia a volte amaro. 
La forza di “Stasera non escort” sta nell’avere unito quattro attrici, diverse per storia personale ed esperienza sulle scene, ma accomunate dalla voglia di demistificare a colpi di risate i luoghi comuni sul mondo delle donne: tra cinici monologhi e canzoni irreverenti, sadici corsi di autostima e fiabe maliziose, incursioni di personaggi esilaranti e momenti di commozione, si ride di se stesse prima ancora che degli altri. Domenica 30 marzo 2014 RISATE SOTTO LE BOMBE Sorelle Martinetti e Gianni Fantoni commedia musicale in due atti con orchestra dal vivo di Giorgio Umberto Bozzo e Gianni Fantoni 
Direzione musicale di Christian Schmitz 
Regia di Simone Nardini Teatro-canzone “Risate sotto le bombe” ci riporta all’autunno del ’43. In un piccolo teatro di provincia, poco dopo l’inizio di uno spettacolo suona improvvisamente un allarme aereo. Il pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala. La piccola compagnia di attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro. Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi (interpretato da Gianni Fantoni, anche autore insieme a Giorgio Umberto Bozzo), il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa affiorare la complessità dei rapporti interpersonali. Per impiegare il tempo, e come antidoto contro la paura e la fame, gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo.  Un’occasione per ascoltare le canzoni di un’epoca con le musiche dal vivo dirette dal maestro Christian Schmitz. Giovedì  10 aprile 2014 L’AMOR NO BUSSA Fullin legge Fullin con Giorgio Conte e Alessandro Fullin Teatro-canzone La canzone L’amor no bussa, scritta da Giorgio Conte con Alessandro Fullin, è l’origine di questo spettacolo. Canzone ispirata, a sua volta, dal libro Ho molto tempo dopo di te (Feltrinelli), dello stesso Fullin che, di fatto, ha creato una sorta di “corto circuito” virtuoso ed imprevedibile. Spettacolo a senso unico ed alternato, spettacolo con il senso della vita e del vissuto, spettacolo di parole intrecciate con le note, parole divertite, sentite, condite, recitate e cantate. Connubio, apparentemente improbabile, di certo sorprendente, di due mondi molto differenti, Giorgio ed Alessandro portano in scena, con la rispettiva sensibilità e ironia, il loro sguardo sulla vita con la leggerezza, l’eleganza, la musicalità, il gioco dialettico e la provocazione divertita e raffinata che li accomuna e contraddistingue. Giovedì 17  aprile 2014 PINOCCHIO dal romanzo di Collodi adattamento e regia di Ugo Chiti ARCA AZZURRA Prosa ideazione spazio, costumi e regia di Ugo Chiti con Paolo Cioni, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alice Bachi, Paolo Ciotti Musiche: Jonathan Chiti, Vanni Cassori; Ricerca e realizzazione costumi: Giuliana Colzi; Luci: Marco Messeri Pinocchio è un mondo, un personaggio multiforme da cui scaturisce una storia insieme lineare e complicatissima, un racconto (straordinario) per bambini e una intricatissima rete di significati simbolici, un susseguirsi di incontri con personaggi fantastici che rimanda continuamente a un percorso di formazione pieno di insidie, di esperienze esemplari e a volte enigmatiche. Per Ugo Chiti e Arca Azzurra l’appuntamento con Pinocchio era ineludibile e anche se più volte rimandato, ripensato, messo in discussione l’incontro con il burattino-bambino di Collodi stava lì ad aspettare, neanche tanto paziente, forte della comune radice linguistica, del continuo richiamo a quel mondo fantastico legato alla cultura popolare toscana che attraversa il trentennale lavoro di Chiti con la sua compagnia. Ed eccolo il Pinocchio riletto dal drammaturgo toscano per l’Arca Azzurra: fedelissimo al testo originale, ma insieme “legittimato” a una reinvenzione della parola attenta a cogliere le suggestioni delle “doppiezze” del testo collodiano. Uno spettacolo popolare che non rinuncia ad affrontare le “trappole simboliche” di una delle storie più lette e raccontate di tutta la letteratura mondiale. Una visione adulta che cerca di ritrovare lo sguardo sorpreso e pieno di turbati incanti della lettura infantile. Domenica 27 aprile 2014 VIVIANI VARIETÀ Poesie, parole e musiche di Raffaele Viviani in prova sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929 con Massimo Ranieri e con Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Gaia Bassi, Rhuna  Barduagni,  Antonio Speranza, Simone Spirito, Martina Giordano e con Massimo Rosati – chitarra,  Flavio Mazzocchi – pianoforte, Mario Guarini (contrabbasso), fiati Donato Sensini, batteria Mario Zinno testi a cura di Giuliano Longone Viviani regia di Maurizio Scaparro FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA – COMPAGNIA GLI IPOCRITI Spettacolo fuori abbonamento È passato oltre un secolo dalla nascita del Varietà come genere, e nella più assoluta imprevedibilità, quasi all’insaputa sua e nostra, è diventato nel volgere degli anni, un fenomeno culturale autonomo per originalità di idee, stimolanti confronti e provocazioni che hanno talvolta cambiato la fisionomia del teatro in Europa. Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di un mondo frequentato mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata il nostro filtro ma anche e soprattutto lo stimolo per lavorare con emozione, Massimo Ranieri ed io, ad uno spettacolo che potesse avere come grande testimone di questo mondo così ricco Raffaele Viviani e il suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico, privilegiando così quella parte che nasceva o si sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la Napoli dei quartieri e quella parallela, urbana, aperta alla influenza e alle commistioni con il Varietà europeo. Maurizio Scaparro Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.00. Il programma potrebbe subire variazioni     ABBONAMENTI E BIGLIETTI Abbonamento a 15 spettacoli: 10 spettacoli di prosa + 5 a scelta tra gli altri in abbonamento platea, barcacce, palchi: 210 euro (per i palchettisti 165 euro) loggione 135 euro Abbonamento a 10 spettacoli: 5/6 spettacoli di prosa + 4/5 a scelta tra gli altri in abbonamento platea, barcacce, palchi: 160 euro (per i palchettisti 130 euro) loggione 100 euro Abbonamento a 5 spettacoli: 2/3 spettacoli di prosa + 2/3 a scelta fra gli altri in abbonamento platea, barcacce, palchi 80 euro (ridotto 50 euro per studenti under 25) loggione: 50 euro Biglietti singoli spettacoli: Prosa, operetta, teatro-danza e teatro-canzone: 20 euro platea, barcacce, palchi; 15 euro loggione RidiAsti:  22 euro platea, barcacce, palchi; 19 euro loggione (+ diritti di prevendita) Danza e Gospel: 18 euro platea, barcacce, palchi; 13 euro loggione Chi sceglie l’abbonamento a 15 o 10 spettacoli, avrà la possibilità di acquistare i biglietti per gli spettacoli fuori abbonamento con uno speciale sconto di 3 euro e la prelazione fino al 25 ottobre sull’acquisto dei biglietti per gli spettacoli di Franca Valeri e Massimo Ranieri. Ogni persona potrà acquistare un massimo di 4 abbonamenti. Fuori abbonamento: Angelo Pintus: 22 euro platea, barcacce, palchi; 19 euro loggione + d.p. Franca Valeri: 22 euro platea, barcacce, palchi; 16 euro loggione Balletto Cioccolato/Chagalliana: 15 euro platea, barcacce, palchi; 10 euro loggione Lo Schiaccianoci: 30 euro platea, 25 euro barcacce, 20 euro palchi, 15 euro loggione Concerto Giornata della Memoria: 15 euro platea, barcacce, palchi; 10 euro loggione Massimo Ranieri:  30 euro platea, barcacce, palchi; 18 euro loggione Orari biglietteria: Conferma palchi: dal 3 all’11 ottobre, dalle 10 alle 17 (domenica esclusa) Vendita nuovi palchi: 14 e 15 ottobre, dalle 10 alle 17 Vendita abbonamenti a 15 spettacoli + prevendita esclusiva biglietti spettacoli Franca Valeri e Massimo Ranieri: dal 16 al 18 ottobre e dal 20 al 21 ottobre, dalle 10 alle 17 Vendita abbonamenti a 10 spettacoli + prevendita esclusiva biglietti spettacoli Franca Valeri e Massimo Ranieri: dal 22 al 25 ottobre, dalle 10 alle 17 Vendita abbonamenti a 5 spettacoli: dal 28 al 31 ottobre, dalle 10 alle 17 Vendita biglietti dei singoli spettacoli: dal 4 al 14 novembre dalle 10 alle 17 (domenica esclusa) Dal 18 novembre la biglietteria sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17 e nei giorni di spettacolo con orario 10-17 / 19-21 Mercoledì  16 ottobre a partire dalle ore 7 verranno distribuiti davanti al teatro i numeri ufficiali per regolamentare la fila per l’acquisto degli abbonamenti a 15 spettacoli. Ogni persona potrà prendere un solo numero e potrà acquistare un massimo di 4 abbonamenti. Ogni giorno verranno serviti 50 numeri. La biglietteria aprirà alle 10.