Era stato presentato ufficialmente a Roma, all’Hotel Flora nella celeberrima via Veneto, il 20 gennaio del 1966. E adesso, a oltre cinquant’anni di distanza rinasce ad Asti il premio D’Appello. L’iniziativa, a cura della Biblioteca Astense, recupera infatti l’idea originale degli anni ’60: rimettere in gioco i romanzi giunti secondi e terzi ai maggiori premi letterari nazionali e offrir loro una seconda chance, una sentenza d’appello. Il premio, promosso dall’Ente per il Turismo Astigiano e presieduto dallo scrittore Leonida Répaci, ebbe il merito di premiare “secondi arrivati” di tutto rispetto: un nome su tutti, Italo Calvino per Le cosmicomiche.
Ed è un altro grande nome quello che ha rilanciato la sollecitazione: Paolo Conte, l’avvocato chansonnier astigiano. Pronta a raccogliere la sfida è stata la Biblioteca Astense, che si farà carico dell’organizzazione, insieme alla Regione Piemonte.
La giuria sarà composta da alti magistrati e giuristi: un modo autorevole e ironico di sottolineare l’analogia del premio con un iter processuale.
Ai sei voti dei ‘togati’ si sommerà un voto espresso da una giuria a latere, composta dai soci dell’associazione Amici del Premio Asti d’Appello. Presidente della giuria sarà lo stesso Paolo Conte.
L’assegnazione dell’unico premio di 10.000 euro è fissata per la fine di novembre.
La sede organizzativa del premio è presso la Biblioteca Astense, Asti, corso Alfieri 375.