Oggi nella sede del MIBACT a Roma, si è svolta l’audizione come finalista per il titolo di Capitale Italiana della Cultura della delegazione di Casale Monferrato.
Ne hanno fatto parte il sindaco, l’assessore alla Cultura e il segretario generale di Casale Monferrato, l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, una rappresentante dell’associazione Afeva, il vice presidente della Provincia di Alessandria in rappresentanza del progetto Casale Capitale del Freddo, Roberto Cerrato direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Roberto Maestri presidente del Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, Matteo Ferrando, esperto di servizi digitali per le amministrazioni pubbliche e il presidente dell’Associazione dei Comuni del Monferrato.
Un importante sostegno alla candidatura di Casale Monferrato è giunto dalla Regione Piemonte. L’assessore alla Cultura e al Turismo ha infatti portato con forza e convinzione le motivazioni per cui Casale Monferrato può diventare Capitale italiana della cultura 2020, sottolineando come la presenza di questa città tra le dieci finaliste sia motivo di grande orgoglio, nonché la testimonianza del riscatto di un territorio ferito, e di come questo abbia saputo ritrovare forza e identità proprio grazie alla cultura. La Regione Piemonte si è fatta inoltre promotrice di un appello ai Comuni dell’area UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato e di tutta la regione per sostenere Casale Monferrato, riuscendo a coinvolgere oltre la metà delle città UNESCO, 60 su 101, e una decina di altri centri, tra cui Torino e tutti i capoluoghi di provincia.
Il colloquio con la Commissione – Durante l’appuntamento è stato proiettato il video promozionale realizzato dal videomaker monferrino Stefano Viale Marchino ed è stato presentato il sito www.casalemonferrato2020.org, ufficialmente online da oggi, un portale che contiene tutto il percorso fatto per arrivare tra le finaliste, uno strumento di valorizzazione di risultati che fungeranno da base per il futuro culturale della comunità a prescindere da quale sarà la Capitale Italiana della Cultura 2020.
Il colloquio si è svolto come previsto, con l’introduzione del sindaco di Casale Monferrato e la presentazione del dossier da parte dell’assessore alla cultura della città. Quindi, nella seconda fase, la Commissione ha rivolto domande alla delegazione. In particolare gli esperti si sono concentrati sugli strumenti di accoglienza turistica, su chiedere come si intenda affrancare l’immagine della città dalle vicende legate al dramma dell’amianto e sulla riqualificazione dell’area del Po e di tutto il territorio.
Tutti i membri della delegazione hanno risposto secondo le loro specifiche competenze. È stato particolarmente apprezzato l’impegno della città in tema di accessibilità, concretizzatosi recentemente nell’adesione al “Manifesto della Cultura Accessibile a tutti” e nella partnership con At Media che permette, grazie alla tecnologia Coperniko, la visita a diversi elementi del territorio, dai vigneti agli infernot fino al Paraboloide. È stato inoltre apprezzato l’appoggio alla candidatura dato da tantissime realtà istituzionali di tutta la Regione, come i Comuni di Alba e Cuneo, segno di una volontà – quella di vedere Casale Monferrato Capitale Italiana della Cultura 2020 – condivisa da tutto il territorio.
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 sarà assegnato il 16 febbraio. Le altre finaliste con Casale Monferrato sono Agrigento, Bitonto, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.