quando la moglie è in vacanzaUscì nelle sale cinematografiche nel 1955, dopo un fortunato triennio a Broadway, l’adattamento del testo di George Axelrod “Quando la moglie è in vacanza”. Consacrata dalla regia di Billy Wilder, dall’interpretazione di Marilyn Monroe e dalla scena che si è incisa nell’immaginario collettivo come un’icona del cinema del XX secolo, citata e parodiata innumerevoli volte (l’ampia gonna bianca della diva viene sollevata dallo spostamento d’aria provocato dal passaggio di un treno della metropolitana), la commedia che arriverà all’Alfieri di Asti stasera, 24 febbraio, alle 21 è ormai considerata un classico della modernità.

Lui è un uomo con un figlio. La moglie viene mandata in vacanza insieme alla creatura. Lui conosce l’altra, rampante e affascinante protagonista del mondo della comunicazione. E non sa cosa fare. Gli interpreti, Massimo Ghini ed Elena Santarelli, giocheranno sulle manie erotiche dell’uomo medio, in una critica contro il perbenismo di una middle-class sempre identicha a se stessa, dagli anni ’50 a oggi, senza epoche.

Il titolo originale del lavoro di Axelrod, “The seven year itch” (Il “prurito” del settimo anno), contiene forse più informazioni della seppur felice traduzioni italiana “Quando la moglie è in vacanza”.

La prorompente fisicità della protagonista (Santarelli) che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto, fa da detonatore per l’intera messa in scena. Massimo Ghini per conto suo, più che subire l’attrazione femminile, sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’.

“Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali – ha spiegato il regista, Massimo D’Alatri -. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni ’50 nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. E’ una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale”.

Biglietti: 20 euro (15 euro loggione).

Info: 0141.399057

MN