coronaStupore e, perchè no, tanta rabbia per un verdetto che è parso iniquo per non dire errato. L’eliminazione di Stefano Corona dal talent show “The Voice” è un pugno nello stomaco per i tanti telespettatori che hanno supportato – fino a ieri sera –  le performance del talento astigiano. Non servono toni partigiani per affermare che il ribaltamento del giudizio espresso dal coach Noemi, che aveva accordato la preferenza al “nostro” Stefano rispetto a Giorgia Pino (che, detto sottovoce, ha cantato sicuramente con carattere ma senza il trasporto che ci si aspetterebbe dalla “Voice of Italy”) da parte del pubblico con il televoto, non soddisfa. Al bando i campanilismi, al bando le sterili polemiche da bar: Stefano è parso meno sicuro del solito e le interpretazioni – nell’ordine – dei brani “Time is running out” dei Muse e “Amico” di Renato Zero non hanno valorizzato a dovere l’indiscusso valore del cantautore astigiano. L’emozione ha giocato certamente la sua parte e la risultante è stato uno show un po’ con il freno a mano tirato. Ma questi sono sofismi da critici musicali, è cercare la polvere su un pavimento di cristallo. Stefano meritava la finale sin dalla prima esibizione, la sua “Feeling Good” che riecheggia ancora nei cuori di chi vive la musica come un’espressione del bello. Il suo viso rigato dalla disillusione è la rappresentazione plastica di uno sconforto che ha serpeggiato, era evidente, anche tra il pubblico presente nel programma e di rimbalzo sui vari social network. Ribadiamo: onore alle armi per Giorgia Pino ma Stefano aveva, ha, e probabilmente avrà sempre una marcia in più. La battuta d’arresto imposta dal pubblico resterà solo una storta in un percorso a briglie sciolte, che ha portato Corona a conquistare la ribalta nazionale. Accantonata la parentesi di The Voice, la realtà parla una lingua diversa: per Stefano il sogno inizia ora. Presenza scenica, carisma e duttilità vocale sono caratteristiche non comuni e accompagneranno l’astigiano nella conquista del mercato discografico. E non è un augurio, è una certezza scritta tra le carte del futuro. Che Stefano dovrà, e siamo certi saprà, giocare al meglio per ritagliarsi un posto dove più gli compete. Stefano, show must go on…Asti è affamata di emozioni e tu sei in grado di regalarle. Per ora, grazie di tutto, grazie lo stesso. Per i tuoi fan avevi già vinto. Fabio Ruffinengo