E’ stato Ottavio Coffano a dare il benvenuto al folto pubblico presente al primo appuntamento della conversazioni astigiane di Passepartout en hiver ieri domenica 22 gennaio 2012 presso la sede della Biblioteca Astense.

Dopo i saluti di benvenuto e la spiegazione di come l’iniziativa sia nata quattro anni fa grazie alla sinergia con la CNA, confermata in questa quinta edizione, Coffano lancia una proposta citando un caso di mecenatismo: “Siamo stati contattati dalla famiglia Artom per la quale quest’anno ricorre un anniversario particolare che vorrebbero ricordare con una donazione per la biblioteca. Allora, dati i tempi difficili sotto il profilo economico, prendiamo al volo l’idea e invitiamo, coloro che possono, ad “adottare” uno scaffale (come un tempo le famiglie offrivano un banco alla chiesa della propria parrocchia).”

A sottolineare il riuscito e fortunato connubio per la rassegna invernale di Passepartout tra cultura e mondo del lavoro è Anna Mozzone, vicepresidente della CNA provinciale che organizza il ciclo di incontri insieme alla Biblioteca Astense.

Alberto Crosetto ha tenuto una vera e propria lectio magistralis catturando completamente l’attenzione molti dei presenti.

Avvalendosi della proiezione di diapositive con didascalie, Crosetto ha guidato il pubblico in un interessante percorso storico nella città, mettendo in luce il valore unico di Asti sotto un profilo archeologico che, forse, non  viene riconosciuto persino dagli astigiani stessi.

Tanti gli spunti: uno sguardo particolare al museo diocesano, la spiegazione nel dettaglio della pianta originaria della cattedrale che era per i tempi antichi un “faro” identificante l’importanza di Asti, la rivelazione che i paleontologi di tutto il mondo studiamo il “ Villafranchiano” e pochissimi sanno che si riferisce a Villanova d’ Asti.

“Asti antica: il futuro del passato” così il titolo dell’incontro, così la visione di Crosetto il quale ha concluso sottolineando il valore archeologico e storico della città come risorsa culturale e turistica da valorizzare con un progetto serio e a lungo termine.

Ad alla fine un invito: “Astigiani, andate a visitare i vostri musei, i vostri siti, apprezzate le vostre radici, siate consapevoli della bellezza della vostra città prima voi stessi dei turisti. Non passate indifferenti a fianco della Torre Rossa: non ce ne sono molte di simili in Europa e nel Nord Italia possiamo solo accostarle alle Porte Palatine di Torino…..”