Si è chiusa domenica 8 febbraio nella chiesa della SS. Trinità di via Cavour ad Asti la mostra “Sulla via di Damasco – L’inizio di una vita nuova” dedicata a San Paolo, alla sua vita, alla sua conversione, ai suoi insegnamenti e alla sua opera di apostolato. E’ tempo, dunque, di stilare un primo bilancio della mostra organizzata dal Progetto Culturale della Diocesi di Asti in collaborazione con la parrocchia di San Paolo e la Confraternita della SS. Trinità. E’ un bilancio fatto non solo di nudi numeri ma anche di commenti.
I numeri sono più che eloquenti: 16 giorni ininterrotti per complessive 70 ore di apertura al pubblico (nel dato è compresa anche la serata “fuoriprogramma” del 5 febbraio), 3.000 visitatori circa (tra cui 40 scolaresche appartenenti a classi delle Elementari, delle Medie e delle Superiori), 10 gruppi giovanili parrocchiali, 2 associazioni culturali di Asti, 25 guide volontarie (perlopiù appartenenti alla parrocchia di San Paolo, all’Utea e all’associazione L’AltraAsti), 10 collaboratori esterni addetti alla logistica (impianti luce, microfonici, di riscaldamento, ecc.), 4 serate di approfondimento culturale (domenica 25 gennaio con don Edoardo Cerrato, domenica 1° febbraio con mons. Vittorio Croce, domenica 8 febbraio con don Andrea Ferrero e lunedì 9 febbraio con don Romano Penna), una serata dedicata alla scoperta dell’architettura e delle decorazioni della chiesa (giovedì 5 febbraio, con l’architetto della Diocesi Fabrizio Gagliardi e con Romina Rosso che si è laureata discutendo una tesi sui restauri settecenteschi della SS. Trinità).
Alla luce di questi dati il referente del Progetto Culturale della Diocesi, Michelino Musso, non può che dirsi soddisfatto. Musso sottolinea inoltre l’ottima sinergia tra la Curia, la Gazzetta d’Asti, la parrocchia di San Paolo e la Confraternita della SS. Trinità in occasione dell’allestimento della mostra su San Paolo. “Quando le parrocchie si fanno coinvolgere – afferma Musso – I risultati si vedono e si evidenzia una partecipazione più corale e più ampia”. Musso fa anche notare come alla mostra di San Paolo e alle varie serate dedicate all’apostolo delle genti “abbiamo partecipato persone che solitamente non aderiscono alle iniziative promosse dalla Diocesi”. Musso conclude ringraziando tutti (anche gli sponsor Fondazione Crat e Cassa di Risparmio di Asti insieme a tutti gli enti patrocinatori) e lanciando, nel contempo, una proposta: quella di consegnare alla Biblioteca del Seminario di Asti il registro dei visitatori (molti hanno anche lasciato osservazioni e commenti), la rassegna stampa della mostra e tutti gli atti legati all’evento affinché ne resti memoria negli anni a venire.