Domenica 4 agosto a Santo Stefano Belbo ritorna la Notte dei Falò, l’omaggio alla Luna e i falò di Cesare Pavese e alle antiche tradizioni del mondo rurale. Il paese natale dello scrittore farà da sfondo a un’intera giornata di appuntamenti: la visita ai luoghi pavesiani con lo scrittore Gianni Farinetti, in libreria con il nuovo giallo Rebus di mezza estate (Marsilio) ambientato nella Langhe, e Luigi Gatti, presidente del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale (ore 15,30); l’incontro Da #LunaFalò a #Leucò verso #PaesiTuoi sul nuovo progetto di riscrittura di un’opera letteraria su Twitter, ideato dalla Fondazione Cesare Pavese (ore 18,30); la cena sotto le stelle in piazza San Rocco, di fronte alla collina di Moncucco celebrata nella poesia Mari del Sud (ore 19,30); l’accensione dei falò sulle colline della Valle Belbo al rintocco della campana di Moncucco (ore 21,30); lo spettacolo musicale Anemanera sempre in piazza San Rocco (ore 22). La Notte dei Falò è organizzata dalla Fondazione Cesare Pavese, dal Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale e dal Comune di Santo Stefano Belbo. È promossa dalla Regione Piemonte e dal progetto Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.     Incontro con Gianni Farinetti e passeggiata letteraria ai luoghi pavesiani (ore 15,30)   Dalla casa natale di Santo Stefano Belbo, al laboratorio di falegnameria dell’amico Pinolo Scaglione (il Nuto de La luna e i falò), dalla cascina La Mora alla collina di Moncucco celebrata nella poesia Mari del Sud. Sono alcune tappe del viaggio nel mondo di Cesare Pavese, in programma alle ore 15,30 Ospite d’eccezione è lo scrittore Gianni Farinetti, che introdurrà l’itinerario parlando del suo rapporto con Pavese e del suo ultimo libro Rebus di mezza estate (Marsilio). Il presidente del Cepam Luigi Gatti condurrà i visitatori in un percorso umano e letterario, per conoscere e scoprire i luoghi più significativi frequentati da Pavese e descritti nei romanzi come La Luna e i falò, La casa in collina e in raccolte di racconti come Feria d’Agosto e Dialoghi con Leucò. La partecipazione alla visita ai luoghi pavesiani è gratuita. È consigliata la prenotazione al numero 0141.843730, 0141.840894, oppure all’indirizzo mail info@fondazionecesarepavese.it. Per lo spostamento tra le varie tappe del percorso sarà messa a disposizione una navetta. La visita parte dalla casa natale di Pavese, sede del Cepam-Centro Museo Casa Natale, dove il museo conservare la camera in cui è nato lo scrittore, suoi volumi, documenti e foto. La tappa successiva è al museo La Casa di Nuto, istituito presso il laboratorio di falegnameria di Pinolo Scaglione, divenuto il personaggio di Nuto nell’ultimo romanzo pavesiano. L’allestimento farà rivivere le stanze dove il falegname ha lavorato, suonato il clarino, raccolto foto, quadri, lettere e dove accoglieva gli amici come Pavese. L’itinerario prosegue alla cascina La Mora, per continuare tra i colli, fino alla Collina di Moncucco, ricordata dei Mari del Sud, dove si può ammirare il panorama sulle Langhe caro allo scrittore. La visita si conclude alla Fondazione Cesare Pavese (Piazza Confraternita, 1), polo d’attrazione per i ricercatori e gli appassionati e sede di una ricca biblioteca, e alla Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (ora auditorium), di origine medioevale, in cui nel 1908 venne battezzato Cesare Pavese e dove sono custodite le cinque tele del pittore Ernesto Treccani ispirate ai libri dello scrittore.   Gianni Farinetti, nato a Bra nel 1953, è copywriter, sceneggiatore e regista (ha realizzato alcuni documentari e cortometraggi). Ha esordito in narrativa nel 1996 con il romanzo Un delitto fatto in casa (Marsilio), vincitore, tra gli altri, del Premio Grinzane Cavour e del Premiere Roman di Chambery. Nel 1998 ha ricevuto il Premio Selezione Bancarella con L’isola che brucia (Marsilio). Tra gli ultimi romanzi:  Il segreto tra di noi (Mondadori, 2008); Regina di cuori (Marsilio, 2011); La verità del serpente (Marsilio, 2011). I suoi libri sono tradotti nei maggiori paesi europei. Vive fra Torino e le Langhe. Il nuovo romanzo Rebus di mezza estate (Marsilio) è un giallo pieno di verve ambientato nelle Langhe, fra residenze di campagna, bagna cauda e barbera, in uno scenario apparentemente idilliaco sotto cui covano odi, invidie e rancori.     Da #Lunafalò a #Leucò, verso #PaesiTuoi (ore 18,30)   Ad un anno dal lancio di #LunaFalò, il primo esperimento di riscrittura su Twitter di un romanzo, la Fondazione Cesare Pavese lancia il contest #PaesiTuoi: un modo per riappropriarsi della propria Terra attraverso la letteratura e la Cultura di quella determinata zona. Il contest, i cui dettagli verranno illustrati nel corso della presentazione, si concluderà il 6 settembre 2013 a Como, presso Villa Olmo, durante la manifestazione Parolario.     La cena sotto le stelle (ore 19,30)   Alle ore 19,30 sarà imbandita la cena tematica La luna e i falò a cura della Proloco sanstefanese – che presenterà piatti della tradizione contadina piemontese, molti dei quali ricordati nelle pagine pavesiane. Al costo di 15 euro saranno sulla tavola: affettati misti della tradizione langarola; Frittate con verdure di stagione; grigliata mista; dolce tipico di Santo Stefano Belbo. Il tutto sarà accompagnato dai vini delle colline di Langa e Monferrato come Favorita e Dolcetto. Prenotazioni: Comune di Santo Stefano Belbo, tel. 0141.841811 oppure Fondazione Cesare Pavese, tel. 0141.843730,  0141.840894, turismo@fondazionecesarepavese.it.     I falò sulle colline della Valle Belbo (ore 21,30)   A partire dalle ore 21.30, dopo i rintocchi della campana di Moncucco e in compagnia della luna, si potranno ammirare le fiamme dei falò sulle colline della Valle Belbo, accesi nei punti più panoramici di una quindicina di comuni la tra Langhe e Monferrato. Accendere i falò è sempre stato un momento di festa nella tradizione contadina. Nella letteratura piemontese del Novecento è soprattutto Cesare Pavese a ricordare il rito attraverso la sua opera letteraria. I fuochi raccontati in La luna e i falò, che venivano accesi di notte durante le feste contadine, riflettendosi nel cielo quasi a fare compagnia alla luna, erano un momento magico e di scoperta per i bambini e un momento di condivisione per gli adulti. Rappresentavano un rito propiziatorio in attesa della pioggia ed erano un nutrimento indispensabile per rendere più fertile la terra. Per lo scrittore simboleggiavano soprattutto lo scorrere del tempo e la perdita delle illusioni nell’età adulta, un momento di passaggio e rinascita.   Lo spettacolo musicale Amemanera (ore 22)   Dopo la magia dei falò, alle ore 22 andrà in scena uno spettacolo musicale Amemanera (che in Piemontese significa a modo mio), progetto nato nel 2010 dall’incontro tra Marco Soria, chitarrista e autore degli arrangiamenti e dei brani originali, e Marica Canavese, voce. L’idea è stata quella di reinterpretare antichi brani della tradizione Piemontese in una veste contemporanea e moderna, ma rispettosa della cultura e della persone che li ha creati. Le melodie sedimentate nella memoria famigliare si rigenerano attraverso l’entusiasmo della riscoperta, fondendosi con colori e portamenti d’oltreoceano. Il progetto è diventato anche un disco, che comprende sette brani della tradizione e tre originali, tutti in lingua Piemontese, con la particolarità che arrangiamenti e strumenti moderni conferiscono al tutto un sound nuovo, con influenze che vanno dal Folk Americano, al Jazz e al Rock. Il disco vanta partecipazioni d’eccezione come Greg Cohen, Elio Rivagli, Guido Guglielminetti, Massimo Scoca, Carlo Gaudiello e Claudio Rossi. All’attivo ci sono altri dieci brani con cui il duo sta preparando lo spettacolo dal vivo. Marica Canavese. Inizia giovanissima lo studio del pianoforte e successivamente si dedica al canto, esibendosi dal vivo con diverse formazioni e frequentando corsi di jazz e funk rock. Studia con Bruno Astesana, Leonardo Martina e Gigi Biava. È finalista al Festival della Canzone di Saint-Vincent nell’anno 2004. Nell’estate del 2004 conosce Marco Soria con cui inizia una lunga e fruttuosa collaborazione, ampliando il proprio repertorio di musica leggera e jazz. Successivamente fonda il gruppo vocale Trio l’è strano che porta in tutto il Piemonte il repertorio del celebre Trio Lescano. Nel 2008 partecipa al Gemelle Nete Pride, evento che raduna alcune delle personalità più importanti della scena musicale piemontese, e, alla prima nazionale dello spettacolo del Trio Para-Guai (Leonardo Martina, Fillippo Bessone e Claudio Dadone) presso il Teatro Gioiello di Torino. Nel 2010 fonda il quartetto Marameo che vanta la presenza dell’ artista Piero Ponzo. Dal 2012 entra a far parte del gruppo di tango e dintorni MaMaGrè. Marco Soria. Chitarrista astigiano con predilezione per il jazz e il funk. Trasferitosi negli Stati Uniti dal 1995 al 1998, grazie alla borsa di studio vinta ad Umbria Jazz, ha conseguito il diploma Summa Cum Laude alla Berklee School of Music di Boston. Ha studiato tra gli altri con Hal Crook, Eddie Tommasi, Rick Peckham e Mick Goodrick. Rientrato in Italia ha insegnato in varie scuole tra cui il Centro Jazz di Torino e la Mantra di Ovada. È attivo come turnista, compositore e arrangiatore e tiene seminari di armonia e strumento. Vanta collaborazioni con Bob Mover, Hal Crook, Victor Mendoza, Clarence Thompson and the New Spirits, Tsidii Le Loka, Honey B., Blindosbarra, Gianni Basso, Tullio De Piscopo, Fulvio Albano, Pier Foschi, Alberto Radius, Gipo Farassino , Eugenio Finardi.     Per info su tutti gli appuntamenti della Notte dei Falò: Comune di Santo Stefano Belbo: 0141841811 segreteria@santostefanobelbo.it Fondazione Cesare Pavese: 0141843730- 0141840894 – info@fondazionecesarepavese.it