Un giornalista sotto scorta: Giovanni Tizian si racconta ai “Mesi del giallo” - gazzetta d'astiVentiquattro anni fa la ‘ndrangheta ha ammazzato suo padre e oggi Giovanni Tizian per le sue inchieste giornalistiche vive sotto scorta perché qualcuno vuole “sparargli in bocca”. Difficile dover rinunciare alla libertà quando non si ha neanche ancora trent’anni. Le sue vicende famigliari e professionali le racconterà lui stesso sabato 5 ottobre, al Ridotto del Teatro Alfieri, nell’ambito della rassegna “I mesi del giallo”. L’appuntamento è alle 18 con ingresso libero. Giovanni Tizian converserà con Laura Nosenzo, giornalista, partendo dal libro “La nostra guerra non è mai finita” (Mondadori 2013) in cui ripercorre le sue vicende personali e famigliari che, strada facendo, diventano anche la storia di tante altre vittime della ‘ndrangheta. Oggi gli assassini di suo padre continuano a restare ignoti; nel frattempo lui, che da ragazzino ha lasciato la Calabria per Modena (“Ottenere verità e giustizia in un luogo dove il diritto diventa privilegio è impossibile”, scriverà), diventa giornalista e denuncia le infiltrazioni criminali nel ricco Nord. Inchieste dettagliate sul gioco d’azzardo illegale, ma anche sul traffico di droga e armi e sul lucroso settore delle costruzioni, che compaiono sulle pagine della Gazzetta di Modena per poi finire nel libro “Gotica, ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”: Tizian fa nomi e cognomi. In un’intercettazione con il boss Nicola Femia, nel 2011 il faccendiere nicese Guido Torello arriva a ipotizzare di fargli sparare in bocca perché taccia per sempre. Per il giovane giornalista inizia una vita blindata, dove tutto si complica ma nulla si interrompe: continua a scrivere, arrivano le collaborazioni con La Repubblica e L’Espresso e proseguono quelle con il mensile Narcomafie e il portale Stop’ndrangheta. Nel 2012 gli verranno assegnate la menzione speciale al premio Biagio Agnes e la Colomba d’ora per la pace. Nel gennaio di quest’anno Torello e altre 29 persone saranno arrestate nella maxi-operazione anti ‘ndrangheta promossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Al Ridotto del Teatro Alfieri sarà possibile acquistare il libro “La nostra guerra non è mai finita” e farlo autografare dall’autore, che alle 20,30 sarà a cena a Eataly in campagna (frazione Lavezzole 5 a San Damiano, prenotazioni 0141.1745121). “I mesi del giallo” (voluta da Associazione culturale Comunica e Israt, ha la collaborazione del Comune di Asti, Comunità Collinare Val Rilate, Comune di Isola d’Asti, Provincia, Polo Universitario Asti Studi Superiori, La Stampa, Casa del popolo, Associazione La Voce, Eataly in campagna, Monferrato Outdoor, Fondazione CRT e Banca d’Alba) ha debuttato la scorsa settimana ripercorrendo le vicende della strage di Ustica e sabato 5 ottobre tornerà a parlare di mafia e ‘ndrangheta dopo averlo fatto, nelle precedenti edizioni, con ospiti come il magistrato Giuseppe Ayala e il giornalista Gianluigi Nuzzi.