Da ricerca a libro: l’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945), studio a cui hanno partecipato per tre anni anche Mario Renosio e Nicoletta Fasano, è ora un volume pubblicato da Il Mulino sotto al titolo “Zone di guerra, geografie di sangue”.  Asti sarà tappa della presentazione del libro che toccherà varie città italiane: l’appuntamento è per martedì 4 aprile, alle 17, nella Sala Platone del Municipio (ingresso libero). Organizzano l’iniziativa l’Israt, di cui Renosio è direttore e Nicoletta Fasano ricercatrice, l’Anpi e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri.  Accanto ai due astigiani, che hanno presentato la ricerca a gennaio in occasione della Giornata della memoria celebrata a Castello d’Annone, interverranno i due curatori del volume, Paolo Pezzino, già professore di storia contemporanea all’università di Pisa, e Gianluca Fulvetti, ricercatore nello stesso ateneo. Da qui proviene anche la nicese Chiara Dogliotti, dottoranda di ricerca in Studi storici per l’età contemporanea (in passato ha lavorato all’Israt), presente all’incontro con Marco Minardi, direttore dell’Istituto della Resistenza di Parma.  I relatori tracceranno un confronto su ciò che accadde, tra il 1943 e il 1945, in Toscana, Emilia Romagna, Liguria e Basso Piemonte (bacino studiato da Renosio e Fasano): “Aree contigue territorialmente – spiega il direttore dell’Israt – ma con storie e vicende diverse sia come numeri che come responsabilità”.  Durante l’incontro sarà possibile acquistare il libro.  “Zone di guerra, geografie di sangue” mette a disposizione di studiosi, studenti e cittadini interessati alla storia nuove informazioni e interpretazione sulla “guerra ai civili”. Risultato di un censimento svolto su oltre cinquemila casi di violenza perpetrati ai danni della popolazione civile e dei partigiani inermi, il volume fornisce una mappa completa e ragionata delle stragi che hanno insanguinato l’Italia, analizzandole dal punto di vista geografico e storiografico. Accanto alla ricostruzione degli avvenimenti (5626 episodi per circa 24 mila vittime), sono presi in esame i contesti nei quali le stragi ebbero luogo, il ruolo dei responsabili, le dinamiche delle azioni partigiane, le strategie di sopravvivenza dei civili, ponendo in rilievo i nessi tra i singoli episodi e gli obiettivi dell’esercito tedesco in Italia.  In Piemonte, una delle regioni più colpite dalla violenza nazifascista, le vittime furono 2872, con una media di cinque persone coinvolte per ognuno dei 567 episodi censiti. Il libro documenta anche le 45 stragi dell’Astigiano che costarono la vita a 84 persone.