Nell’ambito del Congresso eucaristico diocesano,in questo scenario ricco di aspettative, si inserisce la giornata di mercoledì 13 aprile, dedicata in special modo alle vocazioni alla Vita consacrata: vero e proprio “dono eucaristico”. Sarebbe impensabile separare l’Eucarestia dalla Vita consacrata. Entrambi sono doni che scaturiscono dall’amore incessante che Dio ha verso l’uomo e che generano in lui una risposta di “ringraziamento”, lode, amore. Sono doni che “sostengono il mondo”! In definitiva camminano insieme. L’uno rievoca l’altro e lo accompagna nel mondo per rinnovarlo nello Spirito Santo. Dall’Eucarestia germoglia la Vita consacrata e dalla Vita consacrata nasce quella risposta d’amore per l’Eucarestia. Insieme sono: “pane del cammino”. Come l’Eucarestia è quel “pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (Gv 6,50) e che accompagna il nostro esodo terreno verso la terra promessa celeste, così i consacrati sono pane spezzato per l’umanità, che accompagnano, guidano, nutrono con l’offerta di sé, con la preghiera, con la vicinanza; “dono di Misericordia”. L’Eucarestia non è altro che Gesù Cristo, il “volto della Misericordia del Padre” (MV 1). Come in questo sacramento sperimentiamo la forza rigenerante di un Padre che ci ama infinitamente e che ci offre suo figlio, per sentirci abbracciati con tenerezza dal suo perdono, così nei consacrati riconosciamo la presenza di Cristo, che attraverso loro opera, riscalda i cuori, fascia e medica le ferite delle nostre anime, ci rialza dal nostro fango dicendoci “va’ e non peccare più.” (Gv 8,11);  “centro di unità”, l’Eucarestia è davvero il centro della pace e della fraternità. In questa circostanza Eucaristica-vocazionale, che si introduce la riflessione di mons. Vittorio Francesco Viola dei frati minori, Vescovo di Tortona, dal tema “Nella celebrazione Eucaristica e nell’ adorazione, la forza per la sequela radicale di Cristo”, che aiuterà (ore 15 in San Secondo) a comprendere la reale e ancora attuale importanza della Vita consacrata nel mondo di oggi, dando così alcune linee guida per continuare ad attingere da Gesù Cristo, per essere sempre più “esperti di comunione”, “esperti di Eucarestia”. Affidandoci allo Spirito Santo, guida della Chiesa nel mondo, questa giornata possa far rinascere nell’uomo, il coraggio e il desiderio di chiedere a Dio il dono di nuove e sante vocazioni alla vita religiosa, nella Chiesa universale e in modo particolare nella Chiesa di Asti. Urge, in questo mondo lacerato, la presenza di consacrati che siano “profeti”, “portatori di grazia e di gioia”, testimoni di una Santità che è presente in ognuno di noi e che progredisce con l’amore costante e perseverante nell’Eucarestia.