Sabato, alle 17, nei locali della Confraternita di San Giuseppe a San Damiano, si terrà il primo concerto della seconda edizione di “Cantantibus Organis”, rassegna dedicata alla musica organistica organizzata dall’Istituto Diocesano Liturgico-Musicale di Asti (diretto da don Simone Unere) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
Il cartellone di “Cantantibus Organis” 2012 prevede tre appuntamenti che si svilupperanno fra marzo e aprile. Il primo concerto avrà come protagonista il Duo Ricercare composto da Luca Massaglia all’organo e da Isabella Stabio al sassofono soprano. Nata nel 2009, la formazione ha un’impostazione musicale originale. L’obiettivo dei due interpreti è la ricerca di una dimensione profondamente spirituale.
Il Duo Ricercare propone un repertorio eclettico, che spazia dal Cinquecento alla musica contemporanea e ha tenuto concerti in Europa e negli Stati Uniti. Di grande rilievo sono le tournèe che hanno impegnato i due musicisti in Massachusetts nel 2010 e nel 2011. Domenica il Duo Ricercare proporrà musiche del compositore tedesco settecentesco Gottfried Heinrich Stölzel, del romantico Pierre-Louis Dietsch, del compositore e organista valenciano Juan Bautista Josè Cabanilles e del cosmopolita veneziano Giovanni Battista Pascetti.
“Cantantibus Organis” proseguirà sabato 14 e venerdì 27 aprile. Il 14, al Santuario di San Giuseppe ad Asti, Daniele Ferretti all’organo accompagnato dall’Ensemble d’Archi dell’Istituto Diocesano Liturgico-Musicale, proporrà “Organo e archi: la versatilità timbrica di uno strumento unico”, con musiche di Haendel, Brixi, Bach, Guilmant, Bibl e Rheinberger. Il 27, in Cattedrale, lo stesso Ferretti, accompagnato dal Quintetto di Ottoni Pentabrass Ensemble, proporrà un programma dedicato all’interazione fra organo e strumenti a fiato con musiche di Hartman, Guilmant, Liszt, Haendel, Berlioz, Widor e Mascagni.
La direzione artistica di “Cantantibus Organis” è affidata ai musicisti astigiani Daniele Ferretti, ai fratelli Stefano e Francesco Cerrato e a Marco Demaria.