Chi sono i chierichetti del Papa? Forse non ce lo siamo mai chiesti, anche se spesso li notiamo, soprattutto durante la ripresa televisiva della Santa Messa domenicale. D’ora in poi invece dovremo farci più caso, perché uno di loro è un astigiano: Nicolò Mardegan, di Piovà Massaia, il paese natale del Cardinal Guglielmo Massaia, che di tanto in tanto “produce” qualche bell’esempio di fede e preghiera. Da questo lunedì, infatti, Nicolò è in Vaticano, per iniziare il nuovo anno scolastico e questa straordinaria avventura. Dopo la promozione all’Istituto professionale Industria e Artigianato “Pietro Andriano” di Castelnuovo Don Bosco, ora cambierà percorso, iniziando un Liceo Linguistico, che gli permetterà di apprendere tutte le lingue necessarie per comunicare con il mondo con cui entrerà a breve in contatto. Mamma Rossana e papà Vincenzo lo hanno accompagnato e sono già rientrati nel loro piccolo paese, felici ed emozionati per questa opportunità che il loro ragazzo ha ricevuto, mentre il parroco, Don Claudio Berardi, andrà a fargli visita nei prossimi giorni, per assicurarsi che il percorso inizi con la giusta serenità. E nel suo piccolo borgo di origine sono tutti molto fieri e orgogliosi di Nicolò e della sua scelta. Se molti degli officianti intorno al Papa sono adulti, non va dimenticato che una quindicina sono bambini e ragazzi provenienti da tutto il mondo. Dal 1956, infatti, è stato istituito il pre-seminario “San Pio X”. Lo volle Pio XII e lo affidò a don Giovanni Folci, un sacerdote di Como che aveva fondato un’opera per il servizio delle vocazioni. Qui giungono ancora oggi i giovani che, su richiesta dei loro parroci e con il consenso delle famiglie, hanno scelto di compiere una crescita spirituale. La loro giornata inizia presto: la sveglia suona alle 6.30, per poter iniziare con una Messa intorno alle 7.00. Nella basilica il loro compito è quello già sperimentato nelle proprie chiese e che Nicolò ha prestato con tanta cura nella bella parrocchiale barocca “S.S. Pietro e Giorgio” di Piovà, proprio dove fu battezzato il Massaia: accendere le candele, a preparare l’altare, collocare il messale, riempire le ampolline di acqua e vino e servire il sacerdote. Poi arriva la colazione e alle 8.15 suona la campanella della scuola. Dopo le lezioni, pranzo, riposo e studio, mentre alla sera le preghiere. Il tempo libero è dedicato allo svago e alla socializzazione: gite culturali, visite alla città, cinema, pizzeria e qualche partita a calcetto. Il giorno più importante, la domenica, i ragazzi seguono questo orario a turno: si alzano a gruppetti di tre per preparare il servizio della basilica, mentre gli altri riposano fino alla 7.30. Alle 9.45 hanno luogo le funzioni capitolari con la celebrazione delle lodi con i canonici in coro, mentre alle 10.30 la messa solenne all’altare della Cattedra. Nel pomeriggio i ragazzi partecipano alla messa delle 16 e ai vespri delle 17, e una volta al mese al rito della confermazione. Papa Francesco è molto affezionato a loro, chissà che gioia sarà scoprire che l’unico italiano proviene proprio da quelle colline del Monferrato di cui lui è originario. Marinella Ferrero