operazione Glow Box1Avrebbe studiato per anni il modo migliore per poter trasformare la propria casa in una rigogliosa piantagione di marijuana e alla fine, quando ci era riuscito, la polizia ha bussato alla porta mandando letteralmente in fumo tutte le sue speranze. E’ accaduto ad Asti, in un appartamento di piazza Leonardo Da Vinci, diventato un vero laboratorio chimico-botanico, con tanto di tende per agevolare la crescita delle piante, ma anche di lampade Hps, essiccatoio e una scrivania diventata un tavolo da vero e proprio scienziato. Lì, in questo appartamento di un centinaio di metri quadri vicino all’ex caserma dei vigili urbani, Michele Gramaglia, 24 anni, si sarebbe inventato la sua attività. In assenza di un lavoro vero si è trasformato in un botanico di livello, inventando, grazie ad una serie di innesti, la supermarijuana, ben più potente di quella che si trova abitualmente sul mercato, con un Phc di circa 20%, di contro ai 5-6% della “classica”. In quella casa dove il ragazzo, disoccupato, vive con la mamma, era stata allestita una piccola impresa dell'”erba”: in una stanza era stata montata una speciale serra che illuminata con luci speciali agevolava la crescita delle piante; lo sgabuzzino era statop trasformato in essiccatoio, mentre la camera da letto era divenata il laboratorio del piccolo chimico, un luogo dove lavorare la “roba” estraendo dalle piante anche l’olio e la resina. La polizia astiagiana è arrivata in quell’insospettabile alloggio grazie a una serie di indagini mirate, impedendo così l’immissione sul mercato di circa 2 chili di supermarijuana che avrebbe potuto fruttare circa 20 mila euro. Sotto sequestro sono finite due tende speciali, una trentina di piante (e diverse talee), bilancini, erba già essiccata e altro materiale usato per la coltivazione. Il ragazzo è stato arrestato con l’accusa di coltivazione di stupefacenti mentre sua madre è stata denunciata a piede libero in concorso. Le indagini della polizia sono ancora in corso per capire a che mercato fosse destinato lo stupefacente. “Anche questa volta il fiuto dei poliziotti astiagiani non ha fallito” scherza il questore Filippo Claudio Di Francesco sottolineando poi l’importanza di un’operazione come quella appena conclusa.