CANELLI – Per l’ultimo viaggio volle con sè una Bibbia, una copia della Divina Commedia di Dante e  un ramoscello di ulivo. Giambattista Giuliani, nato a Canelli nel 1818 e morto a Firenze nel   1884, fu uno dei dantisti e linguisti più influenti del diciannovesimo secolo. Sarà ricordato, in vista dei 200 anni dalla sua nascita che cadono fra tre anni, con un   festival/rassegna “a termine”, che prenderà il via già il prossimo 6 giugno a   Canelli, in un crescendo di eventi e manifestazioni, tutte improntate alla linguistica e all’uso dei mezzi di comunicazione, il cui culmine finale è previsto per il 2018.   L’iniziativa, intitolata “Classico”, sarà dedicata alla lingua italiana in tutte le sue forme. Il  sottotitolo, “Omaggio a G. B. Giuliani”, sintetizza l’intento degli organizzatori di tributare  onori al celebre dantista e linguista canellese (a Canelli ancora c’è ancora la casa natale,  ricordata da una lapide) che tanto influenzò il suo tempo. Spiegano gli organizzatori, l’associazione Culturale Classico e il Comune di Canelli, con la partecipazione di Memoria Viva Canelli, della Biblioteca Monticone e del Comitato Promotore Club Unesco Canelli: «A questa prima edizione sperimentale ne seguiranno   altre tre, per arrivare al 2018, bicentenario della nascita di Guliani. Prevediamo un   cartellone di incontri e di ospiti ben più nutrito di quello attuale».  La prima edizione avrà come tema la rinascita della lingua scritta   al tempo dei social network. Si comincerà dal mattino del 6 giugno con un ricordo di Giuliani affidato  all’italianista Valentina Petrini, seguirà la linguista Valeria Della Valle (Università Roma 1)  che affronterà l’argomento che dà il titolo al festival. Nel pomeriggio un sorprendente   confronto tra i dialetti di Canelli e di Piazza Armerina, centro della Sicilia da cui proviene   una nutrita colonia di siciliani stabilitasi nella città canellese tra gli anni ’50 e ’60. A   seguire la proiezione del documentario “Me ne frego” di Valeria Della Valle e Vanni   Gandolfo, incentrato sulla retorica della propaganda fascista durante il Ventennio, e la   presentazione del romanzo “Bianca + Stalin” con l’autore Iacopo Barison.  In serata la lettura delle “Rime Petrose” di Dante a cura del musicista Giovanni Succi, il   conferimento del Premio Canelli Classico 2015 a una personalità della cultura italiana, che   sarà svelata nelle prossime settimane, e si chiuderà con un concerto di musica acustica.  Non mancheranno la buona cucina fornita da Street Eataly che porta il gusto italiano nel mondo e il buon vino delle  Cantine storiche canellesi. I luoghi della manifestazione saranno le ex-scuole elementari di via Giuliani, vicine a tre   delle quattro Cattedrali Sotterrane le Cantine storiche (da cui è partito il progetto di   riconoscimento dei paesaggi vitivinicoli piemontesi quali patrimonio dell’Umanità tutelato   dall’Unesco); e le due chiese del centro storico che si trovano in piazza San Tommaso,   quella omonima e quella dell’Annunziata all’imbocco della “Sternia” la millenaria strada   acciottolata che Canelli conduce sul colle di Villanuova che domina la città.