La Diocesi di Asti sta celebrando il Congresso Eucaristico (10-17 aprile) convocato dal vescovo con il motto “Pane del Cammino, Dono di Misericordia, Centro di Unità”. In vista della celebrazione eucaristica che concluderà l’intensa settimana di vita ecclesiale, si è pensato ad una composizione che contenesse i canti del “Proprio”, tratti dal Graduale Romano e in lingua italiana: da qui il lavoro del M° Daniele Ferretti, la Messa del Buon Pastore per Assemblea, Coro a 4 voci, Ottoni e Organo, che sarà pubblicata dalle Edizioni Carrara di Bergamo e presentata nel concerto-catechesi di sabato 9 aprile, ore 21, in San Secondo. Nella quarta domenica di Pasqua la figura dominante è il Buon Pastore. L’immagine evocata nel Vangelo di Giovanni al capitolo 10, da cui ogni anno è tratta la pericope evangelica, colloca bene la celebrazione del Congresso Eucaristico di Asti nell’alveo del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco. Il Canto d’Introito celebra il Signore che si rende presente nell’assemblea riunita nel suo nome, mutuando le strofe e la prima parte del ritornello dal Salmo 32, il quale si presenta come un inno di lode alla provvidenza di Dio, che in questa domenica trova la sua concretizzazione nell’immagine del Buon Pastore. Per introdurre meglio i fedeli al mistero celebrato, poi, la seconda parte del ritornello, aggiunge un invito esortativo: “Ascoltiamo la voce del Buon Pastore, seguiamo con fede il Signore della vita”. Il Salmo responsoriale è tratto dal Salmo 99, il quale invita tutti i popoli a lodare con gioia il Signore. Il motivo della lode emerge nel versetto 3: “Siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo” e il ritornello evidenzia questa consapevolezza dell’assemblea orante. Il versetto alleluiatico del Canto al Vangelo (Gv 10, 14) riprende il tema del conoscere: “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”. Il Canto alla presentazione dei doni è tratto dal Salmo 62 e accompagna la carità dei fedeli che, offrendo con gioia il pane e il vino, non dimenticano coloro che ne sono sprovvisti, e cercano Dio come la terra arida cerca l’acqua. Con fede sicura, nell’io collettivo del salmista, cantano la fiducia di essere esauditi: “Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca”. Il Canto alla Comunione, infine, abbina l’Antifona propria di Comunione “Io sono il buon pastore e offro la vita per le mie pecore” (Gv 10, 14-15) al Salmo 22 (nella notissima versione De Marzi – Turoldo). In tal modo si è voluto lasciare spazio al canto religioso popolare, debitamente valorizzato nell’armonizzazione di Ferretti. La Messa del Buon Pastore di Daniele Ferretti non cade nel fraintendimento ingenuo di una musica fruibile immediatamente, come quelle melodie che si cantano quasi da sole. Non può essere così la musica liturgica. Neppure qui si ricerca l’arte per l’arte. E tuttavia le parti destinate all’Assemblea sono realmente alla portata delle capacità medie dei fedeli e consistono in brevi e opportuni interventi partecipativi, mentre complessivamente, Daniele Ferretti ha dato vita ad una musica “contemporanea” per la liturgia di oggi: una musica per un servizio ecclesiale specifico – quello dei cantori – fatto di sacrificio, di passione e di responsabilità. Una musica per pochi al servizio di molti, nella convinzione che quello dei cantori, sia un ruolo specifico: come quello del prete, del diacono, del lettore o del predicatore.