CORTILE DUBBIOSIIn continuità con l’esperienza degli anni passati si torna a riflettere sul rapporto tra uomo e Dio con  il pensiero ai tanti interrogativi posti dalla quotidiana esperienza: “la vita sul pianeta è dominata dal caso?  Oppure c’è un Dio ‘interventista’ che segue ogni cosa? Oppure, ancora, c’è un principio regolatore, un Dio  sconosciuto che dà l’input a qualche particella e poi attende che gli esseri, nella loro libertà, nascano,  vivano, gioiscano, procreino, si sbattano e muoiano?” Queste domande, tratte dall’introduzione scritta da  Luciano Nattino per la prima edizione degli incontri nel “cortile dei dubbiosi”, hanno più volte interpellato i  partecipanti agli incontri e animato l’intento di non interrompere questo cammino di ricerca.  La carità, come motore di cambiamento della storia, sarà il filo conduttore di due incontri promossi  dall’Equipe del Progetto Culturale della Diocesi che si terranno alla Casa del Teatro domenica 8 marzo e  sabato 14 marzo; ancora una volta il “cortile dei dubbiosi” sarà crogiolo di ricerca e proposta di novità.  A questa riflessione seguirà la proposta di analizzare gli atti predisposti in preparazione al prossimo  convegno ecclesiale di Firenze che suggerisce di trovare “in Gesù Cristo un nuovo umanesimo”; nel  documento base si indica come “la suprema bellezza della vita umana è la carità in cui fiorisce la  testimonianza della fede”: un invito per leggere nel loro insieme tutti i dettagli di questo evento nazionale.  Da subito emerge la provocazione di guardare ad un Santo della carità. Un’anteprima di ascolto dei  dubbi e del progetto di San Giovanni Bosco che ci indica una strada per riflettere; “un’Ave Maria e un pezzo  di pane” è il monologo teatrale, scritto ed interpretato da Renzo Arato, (in programma venerdì 30 gennaio  al Teatro Lumiere alle 21) che non mancherà di suscitare interesse ed ulteriori domande.  Nel bicentenario della nascita del Santo Astigiano, la proposta di atto teatrale, liberamente tratto  dalle “Memorie Biografiche”, è lo spunto per ripetere, come ci diceva il prof. Nando Dalla Chiesa in una  passata edizione del cortile, che “Il cristianesimo non è un progetto di fuga dal mondo né di opposizione al  mondo di qua o al mondo di là, ma di conciliazione che trova nel donare senza chiedere nulla in  contropartita il grande capitale rivoluzionario per una provocazione nel presente”. Michelino Musso