Paesaggi del Comune di Mongardino (AT)Domenica prossima, a Mongardino è in programma un convegno per ricordare, a 50 anni dalla morte, don Alfredo Bianco sacerdote, scrittore e storico insigne. L’appuntamento è per le 17 nella sala del consiglio comunale. L’iniziativa del Comune e della Pro Loco ha il patrocinio dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, con la collaborazione delle associazioni “Tempi di Fraternità” e del “Platano”. I relatori che commemoreranno la figura e le opere di Don Alfredo Bianco saranno Gian Luigi Bravo, Don Vittorio Croce, Luigi Garrone, Gian Franco Monaca, Don Alessandro Quaglia e Mario Renosio. Al convegno porteranno un contributo di ricordi e di riconoscenza i “giovani di allora” : Franco e Sergio Amerio, Americo e Renato Monticone, Adelmo Rainero, Don Severino Ramello,  Casimiro Rovero,  e Sergio Zoppi. Anche se ho compiuto novant’anni, già da qualche mese, ricordo i rapporti che oltre 70 anni fa avevo con don Bianco  come fatti avvenuti ieri. Come parroco di Mongardino ha forgiato generazioni di giovani ed ha lasciato libri di storia, di cultura e di insegnamenti. Ancora attualmente in occasione del cinquantenario della sua scomparsa sarà pubblicato  un suo corposo inedito: “La storia dei vescovi di Asti dal IV° secolo agli anni Sessanta del Novecento. Don Alfredo Bianco non ha mai ondeggiato sulle impostazioni sociali della vita dell’uomo. E’ sempre stato un maestro al di sopra delle parti: attingendo alla storia della Chiesa ha insegnato a tutti le regole che nascono dal cuore, dalla coscienza, dalla saggezza popolare e contadina, dalle leggi del Vangelo. Durante le lunghe serate invernali, quando la guerra era tra le case di Mongardino, memorabili sono state per tutti i suoi giovani, le sue lezioni di “politica”.  Ha fatto la storia di tutti i partiti, senza accanimenti  e nel rispetto di tutte le idee. “La Chiesa – sottolineava spesso- deve  restare sempre al di sopra delle parti ed il sacerdote non deve mai schierarsi. E’ il cattolico che deve impegnarsi per quei movimenti che sono più vicini alle leggi del Vangelo”. Nel suo studio, durante la giornata, era un via vai di persone che portavano problemi da risolvere. Per tutti trovava una soluzione. Sul finire della guerra, specialmente dopo cena, arrivavano anche i politici. Dai democristiani ai socialisti e soprattutto gli affiliati al “Partito dei Contadini”. Non dimentichiamo che l’on. Alessandro Scotti , fondatore  del partito  della “Vanga e delle Spighe” era un suo compaesano. La casa dei genitori di Don Bianco era vicinissima a quella degli Scotti: senza contare che uno dei figli del parlamentare è stato ai vertici della famiglia “Salesiana”. Parlare di questo sacerdote giusto, di cultura, missionario della condivisione non è facile anche per chi lo ha conosciuto. Sono talmente tante le sfaccettature della sua personalità che ci si trova disorientati.  Nei suoi scritti, il suo modo di esprimersi è semplice, anche se venato da espressioni poetiche che fanno riposare il lettore attraverso descrizioni pittoriche dell’ambiente dove si svolgono i fatti.