Terza edizione ad Asti per il “Cortile dei dubbiosi”, iniziativa di invito al dialogo da parte del Progetto Culturale della Diocesi e aperta alla città, ambientata in una cornice laica, per favorire partecipazione e libertà di confronto. Dopo l’appuntamento di domenica scorsa all’Auditorium della Casa del Teatro (via Goltieri 3) ci si ritroverà sabato, sempre alle 16,30, per parlare di Carità: cosa significa oggi interpretare la carità? Filantropia, soccorso al bisogno, attenzione alle fragilità, sollecitudine verso gli altri, concretezza dell’agire? Protagonisti dell’incontro saranno gli studenti delle scuole superiori astigiane e i giovani architetti del progetto “Architetture sottili”, moderati da don Dino Barberis). “L’ambiente evocato dal cortile – spiega Michelino Musso, referente del Progetto Culturale su Asti – è uno spazio comunitario di ritrovo in cui viene spontanea la prossimità e dove è più facile costruire un clima di confidenza per realizzare, anche simbolicamente, la necessaria convergenza tra l’esigenza di manifestare dubbi e il bisogno di percepire una novità di pensiero che animi un futuro di bellezza”. “Come nella prima edizione – prosegue Musso -, quando ci interrogammo sulla Fede, e nella seconda quando si parlò di Speranza, il nostro atteggiamento rimane quello di camminatori di domande: il filo conduttore di un progredire che dal quesito conduce al concreto agire per il bene comune”.