“E’ difficile capirci qualcosa in questa Asti e dei tempi che corriamo. Di fatto, vedere un filmato sulla rete che documenta dottori in piena attività “topolesca” lascia di stucco, proprio come leggere sui quotidiani locali di malversazioni a carico del sistema socio assistenziale Astigiano. Non vi sono nomi, e questo non fa che aumentare in me la convinzione della delicatezza di queste indagini, che viva Dio, certificano l’esistenza in vita di molti servitori dello stato che quotidianamente lottano per bloccare i “soliti” furbetti che albergano nella ormai “famigerata” cupola astigiana. A queste persone che compiono il loro dovere va il mio grazie di cuore. Certo è, che ad analizzare la situazione locale, non basta più mettersi le mani nei capelli ; siamo invasi da un’orda di “rifugiati” dei quali non sappiamo nulla, siamo invasi da un’orda di immigrati cosiddetti economici, che non possono trovare una sistemazione lavorativa causa crisi generale con Asti tra le province ultime in nord Italia, siamo invasi da fanatici religiosi che se ne fregano altamente di noi, creano i centri culturali, altra minchiata in questo caso biblica, per poi trasformarli in luoghi di culto, rompendo l’anima a tutti gli sfortunati residenti limitrofi; se poi qualcuno si lamenta, gomme bucate e vandalismo a go go su tutto ciò che li circonda. Ma siamo anche abbandonati da tutte le istituzioni, e lo si nota benissimo dall’incuria che prospera ovunque. Il senso più marcato dell’abbandono è via guerra, l’ormai famigerata località rom della ns. città capoluogo. Siamo addirittura al servizio di ronda, dove l’immancabile bmw nera, costantemente gira nel comprensorio artigianale industriale per controllare che nessuno venga a disturbare; ormai, persino i vigili del fuoco, rispondono alle chiamate dei roghi fumosi e pestilenti che liberano i cavi di rame, ovviamente rubati, dal rivestimento protettivo, con un laconico “ cosa ci possiamo fare”. Dal mio punto di vista, pare chiaro che la fascia di popolazione che sta tra i poveri ed i ricchi, sia la più tartassata, schiacciata dai famosi potenti in cima e da questa maraglia delinquenziale di tutti i tipi da sotto, mentre dei poveri, colpevoli o assolutamente innocenti dello stato di fatto in cui si trovano, non gli frega niente a nessuno. Dei giovani e del loro futuro, idem con patate. Non parliamo di Roma, ove la politica di “livello” si perde nelle difese berlusconiane ormai d’epoca o in questioni di lana caprina di assoluta inutilità senza contare le lottizzazioni trasversali ad ogni partito sui posti che contano o sono esageratamente pagati. Bella roba, questa Italia. Ora no ci resta che indignarci, incazzarsi e reagire, con i dovuti modi, evitando che nuovamente gli interessi di parte politica prevalgano nuovamente sui reali bisogno del paese, perché per salvaguardare se stessi, i politici sono capaci di qualunque cosa compreso unire diavolo ed acqua santa per mantenere quanto schifosamente hanno ottenuto fino ad oggi, con leggi elettorali e coperture più o meno morali che non hanno la benché minima distinzione ideologica : ovvero l’unica legge che conta è quella dell’euro, fino a quando ci sarà ancora. (speriamo per poco)”. Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti