“Il buon funzionamento dell’Ospedale Cardinal Massaja ci sta molto a cuore. E’ il luogo a cui ricorriamo tutti quando c’è un problema di salute serio, sapendo di trovarvi personale medico e infermieristico competente e disponibile. Già due anni fa, di fronte ai tagli di reparti decisi dalla Giunta Regionale, abbiamo dovuto mobilitarci. Era stato costituito un  Comitato dei Cittadini ed un Comitato dei Dipendenti che avevano promosso, anche con l’aiuto del Vescovo e di altre personalità astigiane, una raccolta firme ( ben 36mila!) per dire di no al ridimensionamento dell’Ospedale di Asti attraverso la soppressione di alcuni reparti. Le cose sono poi andate meglio di come si era inizialmente temuto e alcuni reparti sono stati mantenuti. Recentemente è stato anche deciso di costituire un reparto Hospice a Nizza, nella struttura del vecchio ospedale. Bene, anche se non era quello ( o non solo quello) che i Nicesi chiedevano. La storia però si ripete ed è di qualche giorno fa la notizia secondo la quale il sistema di digitalizzazione di cui si avvale il nostro Ospedale ( e la nostra ASL) e che è, a detta di tutti, molto elevato come qualità, verrebbe “allineato” con quello in vigore ad Alessandria. Che cosa significa? Oggi per i pazienti che eseguono una risonanza, una Tac o altri esami piuttosto complessi c’è la possibilità di avere l’esito su CD ( in modo da poterlo far “vedere” ad eventuali specialisti fuori dall’Ospedale) e per i medici ( ospedalieri o di famiglia) l’opportunità di vedere in rete gli esami dei propri pazienti  in modo da seguire meglio l’ammalato. Si tratta di un livello di digitalizzazione molto qualificato che è stato costruito attraverso l’azione di ben tre Direttori generali, che impegna 4 persone e che scadrebbe a luglio 2017. C’è poi un altro servizio (in scadenza a luglio 2018) che effettua il controllo di tutti i sistemi informatici ( server, computers ecc) e che impegna 35 persone circa. Perché scendere in qualità affidando “temporaneamente” il servizio ( magari a Consip)? Non sarebbe più utile prorogarlo per il tempo strettamente necessario ad indire una bella gara tra aziende molto qualificate del settore che offrano non soltanto il risparmio ma anche la qualità del servizio? Anche il problema occupazionale ha la sua importanza: 40 dipendenti sono quasi una media impresa che chiude! Invitiamo il Direttore Generale dell’ASL a fermarsi e a rifletterci bene. Non sempre le scelte migliori coincidono con le scelte più economiche”. Angela Quaglia