“Sono passati pochi anni che all’ospedale di Nizza Monferrato avevano ristrutturato il terzo piano e noi nicesi eravamo contenti, in quanto si apportavano migliorie a una struttura pubblica a noi tanto cara, perché avere un ospedale efficiente a pochi passi da casa non è da tutti. Io abito a pochi chilometri da Nizza, ma nel 2000 arrivano i primi disagi, quando decidono di spostare il reparto maternità ad Asti come altri reparti. Poi arriva il colpo di scena, decidono di costruire un ospedale nuovo, motivo non si sa ma qualcuno in alto ha preso questa decisione. Sono passati settimane per decidere dove farlo nascere questa struttura, evviva hanno trovato il sito, peccato che non è stato preso in considerazione che quel sito era in passato una zona paludosa. Dopo alcuni tira e molla i lavori vanno avanti, ma arriva una notizia, dopo aver speso circa 50 milioni di euro, il progetto si ferma forse diventerà una casa di cura, non ci fossero ma ne siamo pieni, ma la doccia fredda arriva quando la regione decide di chiudere l’ospedale. Ma come, prima viene ristrutturato  l’ospedale di Nizza, poi ne viene creato uno nuovo, che nessun cittadino voleva e poi li chiudi. Noi del Fronte Nazionale ribadiamo che tale decisione porti solo disagio al cittadino e senza contare che non tutti cittadini possono essere in condizioni di potersi muovere per andare in una struttura ospedaliera come Asti o Acqui Terme. Sono convinto che i cittadini si ricorderanno alle prossime elezioni chi li ha messi in questa situazione”. Giovanni La Mattina – Fronte Nazionale