masino“Alcuni amici di Santa Maria Nuova mi hanno spronato quest’anno, alla bella età di 41, a partecipare alla sfilata organizzata dall’antico Borgo della «Signora». Avevano bisogno di un uomo alto e robusto per indossare il costume dell’armigero, e così, per la prima volta nella mia vita, ho accettato di sfilare al Palio di Asti sotto i bellissimi colori rosa e azzurro. Più che una sfilata è stata una marcia. Non tutti sanno, infatti, che i 21 armigeri (uno per ogni rione, borgo e comune iscritto al Palio) chiudono la sfilata, subito dietro il carroccio del comune, inquadrati, appunto, come in una parata militare. In alcuni momenti pensavo di essere tornato a vent’anni fa, nel 1993, quando prestai giuramento a Torino nell’Arma dei carabinieri, marciando dalla caserma Cernaia sino in piazza Castello. Vivere il Palio dall’interno è stato un’emozione grandissima, che auguro a tutti i nostri giovani: passare in rassegna, tra due fitte ali di pubblico plaudente, le più importanti vie e piazze cittadine (il picco dell’emozione l’ho provato nella «curva a esse» di piazza San Secondo ed entrando nel catino di piazza Alfieri) è davvero straordinario. Partecipando attivamente al Palio ho anche capito e toccato con mano l’impegno, la passione e la cura con cui vengono realizzate tutto l’anno le sfilate, così come le performance dei gruppi degli sbandieratori. È stato davvero un bel Palio quest’anno, anche grazie alle condizioni meteo. L’unico neo, la decisione presa non so da quale sciagurato di proibire, in attesa della corsa finale, l’esibizione dei gruppi degli sbandieratori, limitandola ai soli sbandieratori dell’Asta. Un errore sotto un punto di vista coreografico e di intrattenimento (la pista si sarebbe colorata di bandiere), ma soprattutto per quell’impegno di cui parlavo sopra: togliere a tutti quei giovani sbandieratori e tamburini la soddisfazione di esibirsi nell’arena del Palio per 20 minuti di gloria, facendo conoscere al pubblico delle tribune gli schemi provati durante l’anno, va contro ogni logica e contro lo spirito del Palio. Non accada mai più una cosa del genere”. Stefano Masino, armigero di Santa Maria Nuova