Spett.li Redazioni, nella nostra attività di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, abbiamo incontrato e incontriamo anche delle lavoratrici provenienti dall’Est Europa. Intelligenti, molto spesso con alti titoli di studio che qui non possono utilizzare, resistenti e grintose come le donne di tutto il mondo, belle. Donne vere, che facciamo fatica a riconoscere nell’immagine del programma televisivo (per fortuna) sospeso. Lì si descrive un tipo di donna che è un incrocio tra un robot e una bambola gonfiabile. Ma dove l’anno vista?? Ci auguriamo che i responsabili subiscano qualche conseguenza. Ma ci sorge un dubbio. Molte lavoratrici provenienti dall’Est Europa sono impiegate come badanti, e svolgono la delicatissima funzione di assistere i nostri anziani e le nostre anziane. A proposito, se decidessero di andarsene dall’oggi al domani (il sogno dei razzisti) ci sarebbero migliaia di famiglie nel panico. Nel loro lavoro, ci mettono tutta la dolcezza e la pazienza necessarie per trattare con persone anziane, spesso non autosufficienti, spesso con una lucidità mentale compromessa. Non è che gli autori del programma hanno equivocato, scambiando un requisito professionale con un tratto caratteriale? Tra l’altro, un tratto caratteriale che sarebbe comune a tutta la ‘razza’? Sessimo e razzismo in un colpo solo, complimenti. L’uomo italiano che risulta dai loro stereotipi sembrerebbe in effetti uno a cui bisogna cambiare il pannolone, non si capisce se perché invecchiato precocemente o mai cresciuto. Ci farebbe piacere se i tanti uomini che non si riconoscono in queste stupidaggini, battessero un colpo. Cordiali saluti. Luisa Rasero Coordinamento Donne Cgil Asti