“L’interpretazione data all’iniziale riorganizzazione dei trasporti secondari nell’area di Asti non deve essere letta come un taglio all’emergenza bensì come un corretto inserimento dei mezzi, prima adibiti ad esclusivo uso aziendale, in un sistema coordinato in grado di ottimizzarne l’utilizzo. In un sistema che deve valutare l’appropriatezza delle prestazioni la necessità di soccorso e trasporto ha determinato una variazione dei mezzi a tre ambulanze (1 MSA e 2 MSB) in orario notturno e 4 (1 MSA e 3 MSB) in orario diurno a fronte di una attività notturna complessiva che non supera il 50% di quella diurna. Si tratta quindi di un nuovo assetto organizzativo indicato da una delibera regionale dello scorso dicembre che dà ampie garanzie sulla copertura delle necessità assistenziali sulla base dei dati di attività. La copertura complessiva del quadrante, soprattutto in orario diurno potrà prevedere ulteriori implementazioni laddove i dati ne supportino la necessità. La riunione a cui si fa riferimento non prevedeva la presenza del Direttore generale dell’Asl di Asti in quanto riunione tecnica per le firme delle convenzioni per l’emergenza sanitaria 118 da parte delle organizzazioni di volontariato con l’azienda ospedaliera di Alessandria. Tale atto non entra nel merito delle attività ordinarie delle convenzioni tra le associazioni di volontariato e l’Asl di Asti.” Danilo Bono, direttore Dipartimento regionale emergenza urgenza 118 e Giovanni Lombardi, direttore centrale operativa 118 di Alessandria