Cosap e Caccia: un patto fra Coldiretti e Sindaci dell'AstigianoIn riferimento alla notizia trapelata ieri da Roma di un imminente cospicuo stanziamento (10 milioni di euro) da parte dell’amministrazione centrale a favore della Provincia di Asti, quale trasferimento di contributi erariali, Coldiretti Asti auspica che il Commissario straordinario della Provincia di Asti, Alberto Ardia, predisponga quanto prima un provvedimento di abrogazione delle norme che hanno esteso l’applicazione del Canone per l’Occopazione di Spazi e Aree Pubbliche, COSAP, anche ai passi carrai su strade provinciali.

Dovrebbe essere un atto dovuto, dopo la recentissima lettera, datata 26 novembre, inviata dallo stesso Commissario ai Sindaci che gli avevano trasmesso le delibere di richiesta di sopensione del tributo, in cui si legge che “l’applicazione di tale canone è stata una decisione sofferta, imposta dal rovinoso taglio dei trasferimenti erariali e statali alle Province”. Per altro, anche il direttore del Settore Agricoltura della Provincia di Asti, Paolo Guercio, intervenuto alla conferenza stampa di Consuntivo dell’Annata Agraria organizzata da Coldiretti Asti a Portacomaro sabato 16 novembre, ha sottolineato come la tassa sui passi carrai (Cosap) non avrebbe motivo di esistere qualora arrivassero gli agognati finanziamenti da parte del governo centrale.

Ricordiamo che il 15 ottobre scorso, almeno 80 sindaci dell’Astigiano si riunirono presso la sede di Coldiretti Asti esprimendo il loro totale dissenso al canone Cosap. Nell’occasione i primi cittadini decisero anche di approvare in ogni Comune una delibera chiedendo al Commissario la sospensione della Cosap.

“L’applicazione della Cosap alle strade provinciali – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – è risultata a tutti molto macchinosa, difficile da attuare e, soprattutto, iniqua e con scarse garanzie di un effettivo beneficio fra i costi per la riscossione e l’introito garantito. Sarebbe dunque un palliativo destinato a non risolvere i problemi di bilancio dell’Ente provinciale come invece auspicato dal Commissario straordinario. In ogni caso, se le cifre spettanti alla Provincia in arrivo da Roma saranno confermate saremmo tranquilli per almeno una decina di anni. A questo punto si possono sicuramente abrogare le Delibere del Commissario Straordinario della Provincia di Asti n. 3 del 21/03/2013 e n. 19 del 12/06/2013. Chiediamo solo che si faccia presto in quanto la scadenza di pagamento prevista è ormai imminente, il 16 dicembre”.