La Commissione prezzi delle uve da vino, istituita presso la Camera di Commercio di Asti, ha  diramato questa mattina il mercuriale vendemmia 2016. I prezzi delle uve barbera sono in rialzo, non  solo rispetto alla vendemmia passata, ma anche nei confronti delle quotazioni di inizio vendemmia  rilevate il 15 settembre scorso.  Le uve Barbera d’Asti Docg oscillano, iva esclusa e all’ingrosso, dai 60 centesimi fino a 1 euro al  chilogrammo, che salgono dai 90 centesimi fino a 1 euro e 30 centesimi per le partite selezionate e  diradate. In pratica, dopo tanti anni d’attesa è stato finalmente, e tranquillamente, sfondato il tetto di 1  euro al chilogrammo. Una soglia che Coldiretti ha sempre dichiarato quale valore minimo per  permettere ad un viticoltore di poter continuare a fare il proprio mestiere.  “Per noi viticoltori – dichiara il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale – è un traguardo che  possiamo ritenere “storico”. E’ il coronamento di una battaglia sindacale che in questi ultimi anni  abbiamo individuato come strategica per l’economia agricola locale e per il territorio del Monferrato. Non  dimentichiamo che il vigneto barbera rappresenta la quota principale della viticoltura piemontese e che  in questi anni ha avuto problemi anche causati dalla flavescenza dorata della vite”. Le avvisaglie di un  deciso risveglio delle attenzioni verso la barbera erano emerse con le richieste crescenti di prodotto da  parte delle cantine, alcune delle quali arrivate pressanti dall’Albese, dal Roero, e dalle altre zone viticole  del Piemonte.  “In vendemmia – sottolinea Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte con  laboratorio di analisi dei vini a San Damano d’Asti – abbiamo intercettato proposte di acquisto di partite  selezionate a non meno di 1,20 € al chilogrammo, con punte verso i due euro per le partite  consegnate in cassetta”.  Un exploit dovuto anche alla grande annata che si prospetta. “Io sono alla trentaduesima vendemmia  – rileva Enzo Gerbi, enologo e direttore della Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano – e posso  garantire che non ho mai visto un’annata così straordinaria. La barbera poi, in particolare, ha  sfruttato appieno l’andamento climatico registrato nel mese di settembre”.  Le quotazioni delle uve hanno anche seguito la performance tenuta dal vino dell’annata 2015, il cui  valore durante l’anno è via via cresciuto ben oltre le quotazioni ufficiali, tant’è che anche le uve del  progetto vino di Coldiretti, già brandizzato col nome “Barbera Amica”, hanno avuto un ulteriore  incremento rispetto all’annata precedente. “Mediamente – rileva Gerbi – liquidiamo, proprio in questi  giorni, l’annata 2015 con un valore in crescita di circa il 15% rispetto all’annata precedente e con una  valorizzazione sempre maggiore delle uve di alta qualità”.  “Questi risultati – sottolinea Cabiale – sono anche il frutto di un lungo lavoro di miglioramento della  qualità e di concentrazione delle disponibilità del prodotto attraverso il progetto vino Coldiretti”. Solo  quattro o cinque anni fa, molti dei viticoltori che hanno poi aderito al progetto “Barbera Amica”, per le  loro uve barbera, si vedevo offrire dai commercianti dai 25 ai 40 centesimi al chilogrammo. “Io ho  aderito al progetto Coldiretti tre anni fa – spiega Ezio Mondo, viticoltore di Costigliole – e  praticamente ho più che raddoppiato il valore delle mie uve. Oggi siamo su valori più giusti e vedo molti  giovani che hanno di nuovo il sorriso sulle labbra e lavorano con soddisfazione. Quando il valore delle  uve era più basso, vedevo molte vigne mal coltivate, invece da questa primavera in avanti vedo tutti  vigneti coltivati a regola d’arte. E’ così che i viticoltori spendono più in manodopera per avere un  prodotto ottimo e quindi di qualità migliore”.  Sicuramente un bello spot per le Colline Unesco, d’altra parte i produttori Coldiretti aderenti al  “Progetto Vino” coltivano almeno 150 ettari di vigneto.