È un “problema gestionale” quello messo in luce dai consiglieri comunali Clemente Elis Aceto e Anna Bosia sulla rassegna “AstiMusica” che il Comune di Asti organizza avvalendosi di Asp Spa.
Un problema, secondo Aceto e Bosia, “che si va a mescolare al marasma generale della scarsa chiarezza e trasparenza che caratterizza i rapporti tra Comune e la partecipata ASP”. I consiglieri hanno diffuso una nota che accompagna l’interpellanza diretta al sindaco Fabrizio Brignolo e all’assessore alla cultura Massimo Cotto relativa all’integrazione di contributo che il Comune ha versato all’Asp per la scorsa edizione, la numero 21.
“Non si capisce – scrivono Aceto e Bosia – perché il Comune non si avvalga di gara pubblica per l’affidamento di questo servizio alla città, così come prevede il Codice dei Contratti, ma si rivolga liberamente ad ASP per questo ed altri servizi che non sarebbero di sua competenza e che la legge non prevede. Per sostenere l’organizzazione e lo svolgimento di “Astimusica”, il Comune eroga contributi economici ad ASP, l’ultimo dei quali è del 6 dicembre 2016 e ripiana ad ASP i mancati introiti per la scarsa risposta, in termini di pubblico, all’esibizione di Vinicio Capossela. Sulle delibere di Giunta viene citata una convenzione che parrebbe addirittura inesistente. Alla fine il Comune eroga contributi, cede la competenza delle sponsorizzazioni, l’utilizzo del marchio, del servizio di biglietteria e del suolo pubblico, oltre al supporto della direzione tecnica e della direzione artistica a titolo gratuito. Quest’ultima, svolta dall’Assessore alla cultura, contribuisce inoltre a rendere ancor meno netti i confini pubblico-privato. Come se tutto ciò non bastasse, ecco che sotto l’albero di Natale di ASP compare la delibera di Giunta per l’integrazione del contributo pubblico volto a ripianare le perdite. A questo punto non sarebbe stato meglio continuare ad organizzare la manifestazione in proprio? Socializzando le perdite e capitalizzando i ricavi saremmo tutti capaci a fare gli imprenditori. Il Comune di Asti non dovrebbe assecondare tale tipo di comportamento poco virtuoso delle proprie partecipate perché tende a non responsabilizzarle in merito alle scelte intraprese. Abbiamo presentato un’interpellanza per avere dal Sindaco risposte che facciano un po’ di chiarezza su questa commistione pubblico-privato che favorisce esclusivamente il privato, oltre a generare aloni di scarsa trasparenza o addirittura conflitto di interesse”.