GIANNA PENTENEROAbbassare il tetto Isee (indicatore della situazione economica) delle famiglie aventi diritto ai contributi regionali per gli assegni di studio da 40mila a 20mila euro è stato un atto più che mai necessario in un momento in cui l’emergenza sociale impone di orientare le risorse pubbliche disponibili a favore di chi è in uno stato di reale necessità”. Cosi, l’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero, ha commentato la modifica al piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012-2014 approvato dalla Giunta”. La legge regionale 28/2007 prevede che la Regione, al fine di rendere effettivo il diritto allo studio ed all’istruzione e formazione per tutti gli allievi delle scuole statali, paritarie e dei corsi di formazione professionale organizzati da agenzie formative accreditate ai sensi della legislazione vigente e finalizzati all’assolvimento dell’obbligo formativo, eroghi, nei limiti delle risorse disponibili, assegni di studio, differenziati per fasce di reddito, finalizzati alla parziale copertura delle spese di – iscrizione e frequenza e per i libri di testo, attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa, trasporti.  Negli scorsi anni,  la soglia reddituale per accedere al contributo per l’iscrizione e frequenza era stata portata fino a  40mila euro con due binari differenti: per quel che riguarda le scuole statali le richieste di contributo venivano soddisfatte partendo dagli Isee più bassi mentre per le scuole paritarie veniva considerata l’incidenza della retta scolastica sul reddito Isee. “Nell’attesa di elaborare un bando entro fine anno che ci permetta di programmare gli investimenti in materia di diritto allo studio, abbassare oggi il tetto massimo a 20mila euro per tutti  – prosegue l’assessore – oltre ad uniformare i criteri di accesso alle graduatorie, vuol dire consentire una maggiore equità nell’erogazione dei contributi  ed eliminare lunghe liste d’attesa destinate a non poter essere esaurite visto il difficile momento economico  in cui si trovano le amministrazioni pubbliche”.