Un incoraggiamento per il Sì prima della pausa estiva. Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, ha incontrato il pubblico astigiano venerdì 5 agosto a Palazzo Ottolenghi per dare il suo incoraggiamento al locale Comitato per il Sì in vista del referendum costituzionale che si svolgerà molto probabilmente il prossimo autunno. Nella sala principale dello storico palazzo astigiano (riempita da un numero di spettatori ben al di sopra dei posti a sedere disponibili) Boschi è stata accolta dal sindaco di Asti Fabrizio Brignolo e dal consigliere regionale Angela Motta. Bignolo ha sottolineato il fatto che Asti, pur essendo la più piccola provincia del Piemonte, ha fornito il più alto numero di firme (circa 2.200) per il Sì al referendum in rapporto alla popolazione residente. Sull’ottimo risultato di firme raccolte nell’astigiano si è soffermata anche Motta, oltre a dirsi convinta che sia possibile convincere ad un voto positivo al quesito che verrà proposto ai cittadini chiunque voglia ascoltare le ragioni dei sotenitori senza pregiudizi. Il ministro Boschi ha esordito nel suo intervento ringraziando il comitato astigiano per l’alto numero di firme raccolte. “Il referendum – ricorda Boschi – ci sarebbe stato comunque, ma la raccolta firme è stata un primo modo per incontrare i cittadini e spiegare loro la riforma”. Pur ammettendo alcuni limiti dovuti ai compromessi necessari per ottenere i voti favorevoli durante i passaggi parlamentari, il ministro ha sottolineato gli aspetti che secondo lei sarebbero maggiormente di beneficio per tutto il paese in caso di approvazione definitiva. L’abolizione del bicameralismo perfetto consentirà di potere prendere le decisioni necessarie in accordo coi tempi veloci necessari oggi, “senza leggi che rimbalzano da una Camera all’altra perché viene modificata una virgola”. Verranno poi ridotti “i costi della politca” tramite l’abolizione dei senatori e l’introduzione di un tetto stabilito per le indennità dei consiglieri regionali. La riforma del titolo V  permetterà poi allo Stato centrale di fissare alcune regole comuni ai territori delle varie Regioni, impedendo così eccessive difficoltà alle piccole aziende che debbano far girare i loro prodotti all’interno del territorio nazionale. Tutto questo senza toccare la forma di governo o alalrgare i poteri dell’Esecutivo. I comitati per il Sì secondo il ministro dovranno impegnarsi nel rispondere ai dubbi dei cittadini riguardo le nuove regole costituzionali, spiegando loro l’importanza per il futuro del voto che daranno il giorno della consultazione. “Il voto al referendum  -secondo Boschi – sarà decsivo non per i prosimi 6 mesi, ma per i prossimi 30 anni”. Michele Cascioli