Oltre 4 mila cittadini supportati da associazioni e movimenti astigiani hanno inviato poche ore fa alla dottoressa Ida Grossi, direttore generale dell’Asl di Asti, una lettera per fare il punto della situazione sul progetto per la costruzione di un grande ed inquinante impianto industriale privato per la produzione di energia elettrica ed acqua calda per teleriscaldamento proprio all’interno dell’ospedale Cardinal Massaia. Ponendo l’accento sull’empasse dell’iter autorizzativo che ancora non ha definitivamente espresso il diniego alla sua realizzazione per evidenti e macroscopiche carenze basilari del progetto, la lettera sottolinea come il procedimento si trovi ora nella condizione di dover essere rilanciato da una eventuale azione diretta dell’Asl At spettando, infatti, proprio alla sua direttrice generale decidere se avviare o meno la procedura per la concessione della disponibilità dell’area, dentro l’ospedale, su cui costruire i due capannoni industriali. La lettera si conclude, quindi, con un invito a non farsi protagonista di un “rilancio” dell’ipotesi progettuale e accogliere le ripetute richieste della cittadinanza astigiana che continua a sottolineare come il suo ospedale, che già subisce gravi ridimensionamenti operativi, debba essere protetto da ogni ulteriore possibile azione di disturbo a causa della presenza, al suo interno, di un impianto industriale incompatibile con le esigenze basilari degli ospiti di un luogo di cura e degenza e degli operatori che vi lavorano quotidianamente. C’è anche una petizione on line per sottoscrivere il no al teleriscaldamento.