Ci vorranno ancora giorni per conoscere i risultati del test del dna eseguito sui resti ritrovati sabato mattina, in località Chiappa fra Isola d’Asti e Motta di Costigliole. I carabinieri del Ris stanno lavorando contro il tempo per riuscire a dare un’identità a quel corpo in avanzato stato di decomposizione scoperto da un cantoniere comunale impegnato nella pulizia delle campagne fra il rio Mersa e i binari della ferrovia Asti-Alba dismessa da anni. Il dubbio atroce è che quel corpo possa essere di Elena Ceste la donna abitante in strada San Pancrazio e di cui non si hanno più notizie dal 24 gennaio scorso. Importante sottolineare il luogo della sparizione di Elena visto che dista poche decine di metri dal fossato in cui è stato rinvenuto il corpo in avanzato stato di decomposizione e completamente coperto di fango. Meno di un chilometro a piedi, poco più d 800 metri, separano la casa in mattoni rossi dove viveva la donna con il marito Michele Buoninconti e i quattro figli, e quel lemb di terra fra cami coltivati a mais e sterpaglie, teatro del macabro ritrovamento. C’è una stradina sterrata, che parte dalla piana di Motta dove sbuca strada San Pancrazio e porta dritti dritti al punto esatto dove si trovavano i resti, un’area che ora è stata messa sotto sequestro e che è piantonata giorno e notte dai carabinieri. Una coincidenza, almeno fino a quando non verranno resi noti i risultati dell’esame autoptico e del dna. Esami  piuttosto complessi date le condizioni del corpo e per i quali ci vorranno ancora giorni. Al momento non si sa neppure se quelle ossa appartengano a un uomo o a una donna. Va detto che proprio da località Chiappa qualche mese fa era scomparso un imprenditore. I carabinieri avevano ritrovato sul greto del fiume Tanaro una lettera inequivocabile e il suo giubotto. Pare quindi strano che l’uomo abbia percorso alcune centinaia di metri, tornando indietro e finendo nel rio e che quindi quei resti appartengano a lui. Va detto inoltre che la zona è molto frequentata da clienti e prostitute e quindi i carabinieri non escludono che possa trattarsi di una lucciola. Intanto però si continua a parlare di Elena Ceste, a temere che si possa trattare di lei e quelle campagne sono ancora sfondo per telegiornali, trasmissioni televisive e programmi di approfondimento.