Medjugorie pellegriniUn gruppo piuttosto nutrito (oltre 40 persone) di astigiani, molti dei quali facenti parte della parrocchia di Don Bosco, ha preso parte nei giorni scorsi ad un pellegrinaggio al Santuario Mariano di Medjugorje. Con loro don Bruno Roggero, nelle vesti di direttore spirituale, e Raffaele Giberti, che da molti anni è un instancabile accompagnatore dei pellegrini che si recano al Santuario. Il lungo viaggio, di oltre 1000 chilometri, si è svolto, dopo aver lasciato l’Italia, attraverso la Slovenia e la Croazia, sino alla Bosnia Erzegovina, dove, poco oltre il confine, sorge in santuario noto per l’apparizione della Vergine, comparsa per la prima volta a sei ragazzi nel 1981. Come è noto, le apparizioni sono ancora in corso, e per alcuni dei sei veggenti si ripetono quotidianamente. Le giornate passate a Medjugorje sono state contrassegnate da diversi momenti significativi; tra questi l’incontro con suor Cornelia, che con la sorella Josipa, mancata ormai da diversi anni, ha fondato un centro in cui sono stati raccolti prima i bambini che hanno perso i genitori nella tremenda guerra degli anni novanta nella ex Jugoslavia, e poi, finita la guerra, bambini orfani e da qualche tempo anche anziani bisognosi di cure. Nella grande Chiesa Parrocchiale di Medjugorje i pellegrini astigiani hanno anche preso parte all’Adorazione Eucaristica, svoltasi con una straordinaria partecipazione di fedeli; come sempre difficoltosa ma suggestiva l’ascesa, accompagnata dalla recita del rosario, al monte Podbordo, dove sono avvenute le prime apparizioni Mariane. Molto atteso l’incontro con una dei sei veggenti, Vicka, che ha reso una testimonianza – in italiano – sulle volontà rivelatele dalla Vergine nel corso delle sue quotidiane apparizioni. I veggenti sono anche depositari di dieci segreti rivelati loro dalla Madonna, su cui ovviamente ai veggenti non è concesso dire nulla. Tutti i momenti di preghiera sono stati presieduti da don Bruno Roggero, che ha saputo sempre trovare le giuste parole per far meditare i fedeli sul vero significato di un pellegrinaggio. Il ritorno del viaggio ha permesso ai partecipanti di visitare alcuni luoghi significativi dal punto di vista naturalistico e culturale: in Bosnia la città di Mostar col suo celebre ponte, distrutto dalle bombe durante la guerra e ora ricostruito, e le bellissime cascate di Kravica; in Serbia la città di Split, Spalato, col suo celebre palazzo fatto costruire tra il III ed il IV secolo dall’imperatore romano Diocleziano. Il gruppo ringrazia la Cala Majòr viaggi per l’ottima organizzazione del pellegrinaggio.