L’infermiere di comunità e di famiglia si estende sempre più. Dopo la sperimentazione avviata nel Cuneese, il modello Co.N.S.E.N.So. (Community Nurse Supporting Elderly in a changing Society) sarà adottato anche in altre realtà del Piemonte. La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità, ha approvato con una delibera la ratifica delle sperimentazioni parallele al Progetto, riconoscendo la valenza strategica della figura dell’infermiere di famiglia e comunità per potenziare l’offerta di servizi territoriali e domiciliari. Mentre nei Comuni montani dell’Asl Cn1 le iniziative si sono concretizzate nelle visite a domicilio e nella creazione di ambulatori della salute dedicati in particolare alla popolazione ultrasessantacinquenne e alle persone in condizione di cronicità, nell’Asl unica di Torino si punta sull’home visiting per mamma e bambino, nell’Asl di Novara sull’infermiere dedicato alle famiglie, nell’Asl Vco sull’educazione terapeutica dei malati cronici, nell’Asl TO3 sulla gestione integrata per utenti affetti da Broncopneumopatia cronico ostruttiva e nell’Asl di Asti, come nella Cn1, a iniziative per i pazienti in situazione di fragilità. In sostanza, il modello viene adattato a seconda delle esigenze e delle necessità del territorio, sempre con un occhio di riguardo a situazioni di fragilità e di sostegno alle fasce più deboli. Le sperimentazioni in queste Asl, seppure non coperte dal finanziamento europeo come il progetto originario avviato nel Cuneese, sono state considerate meritevoli di applicazione da parte della Regione Piemonte che in questi anni ha anche rafforzato la collaborazione operativa con le Università di Torino e del Piemonte Orientale attraverso il master di 1° livello in “Infermieristica di Famiglia e Comunità”. In particolare, l’Assessorato regionale alla Sanità ritiene che l’estensione del progetto si integri con la rete delle Case della Salute che la Giunta sta capillarmente potenziando in tutto il Piemonte: 66 progetti, per un investimento complessivo nel 2017 di 13,3 milioni di euro, di cui 8 direttamente a carico della Regione. Il progetto Co.N.S.E.N.S.O, avviato in Piemonte nel 2016, è stato finanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma di cooperazione transnazionale Spazio Alpino ed ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale: un caso di successo che si cerca di estendere il più possibile.