Inizierà sabato 23, in occasione della manifestazione “Canelli città del vino” la mostra “Rèclame –  la pubblicità nei manifesti delle cantine canellesi dal 1895 al 1930”. La mostra racconta la storia  l’evoluzione della pubblicità murale attraverso i manifesti delle quattro cantine dichiarate  patrimonio dell’umanità dall’Unesco nell’ambito del 50° sito italiano.  Nelle cantine Bosca, Contratto e Coppo sarà possibile visitare la mostra relativa ai propri manifesti  nell’ambito del normale tour di visita. I manifesti della ditta Gancia, per motivi organizzativi, sono  esposti presso i locali dell’Enoteca Regionale di Canelli situata in via G.B. Giuliani.  La mostra è composta di numerosi pannelli che raccontano la storia dell’azienda, le note biografiche  degli artisti che hanno realizzato le opere, la riproduzione in grande formato del manifesto e il suo  commento e la critica. Alcune aziende esporranno per l’occasione anche alcuni manifesti originali.  La mostra mette in risalto anche alcuni primati e singolarità, per la ditta Bosca, ad esempio, il più  noto e celebrato cartellonista italiano, Marcello Dudovich, ha realizzato il suo unico manifesto del  settore Vini e Spumanti; la Contratto, che espone uno suoi dei primi pezzi in cui è raffigurata una  parte di Canelli e lo stabilimento prima della ristrutturazione; la ditta Coppo possiede una scultura  di ottima fattura rappresentate un puttino intendo a tappare con le mani una bottiglia di spumante,  questa scultura la tradizione famigliare la attribuisce a Manzù giovane e se la cosa fosse confermata  sarebbe forse l’unica opera giovanile esistente del grande scultore. Questa scultura fu l’ispiratrice dei  vari manifesti realizzati da Aldo Mazza per la ditta Coppo.  La ditta Gancia espone uno dei primissimi, se non il primo, manifesto del vino italiano, del 1895,  opera del pittore Alberto Rossi.  La mostra è stata voluta dal Club per l’Unesco di Canelli (presidente Simona Chiarlo Depaoli) e  curata dai soci Gian Carlo Ferraris, (artista e grafico pubblicitario nonché collezionista ed esperto  della storia della pubblicità del vino), e Pier Sergio Bobbio, (conoscitore degli archivi municipali ed  aziendali e della storia delle attività economiche canellesi), con l’intento di valorizzare l’enorme  patrimonio artistico detenuto dalle cantine storiche che hanno, di fatto, determinato la nascita della  pubblicità legata a questo settore.  La pubblicità, la reclame (in piemontese) o rèclame (italiano o francese)  Con gli ultimi anni dell’800, con la nuova necessità di allargare il numero dei consumatori, compare  un nuovo strumento di propaganda: il manifesto murale illustrato.  Negli stessi anni le cantine canellesi iniziarono a esportare il loro prodotto nel mondo. La  situazione-immagine per lo spumante è facile: la festa e le sue mille occasioni, le merende in vigna,  dalle prime teatrali fino alle più trasgressive cene intime.  Gli autori fanno a gara nella ricerca dell’intuizione particolare per la presentazione del prodotto.  La Reclame dello spumante canellese si inserisce a pieno titolo in quella prima epopea  pubblicitaria, con le firme dei più famosi artisti dell’epoca.