palasanquiricoL’amministrazione comunale ha deciso di dare un giro di vite ai concessionari degli impianti sportivi che  non stanno rispettando le disposizioni delle convenzioni o che non li mantengono in efficienza. “Troppo spesso –spiegano il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore allo sport Beppe Basso- si sono verificate inadempienze e oltre un certo limite il Comune crediamo abbia il dovere di  intervenire, altrimenti ne faranno le spese gli utenti finali degli impianti e i concessionari che con dedizione e correttezza rispettano  le condizioni contrattuali”. Gli impianti per i quali si intendono avviare le procedure di risoluzione sono al momento due. Innanzi tutto il Palasanquirico che nello scorso mese di giugno aveva visto la chiusura dell’acqua delle docce e dei bagni per il mancato pagamento da parte del gestore delle bollette. Grazie all’intercessione del Comune, l’Asp aveva riaperto i contatori, ma il rischio che a settembre e comunque in futuro possa ripetersi questa situazione, non essendo stata sanata la morosità, è molto elevato e l’amministrazione comunale vuole prevenire il rischio che le squadre del calcio a cinque, gli studenti delle scuole e della facoltà di scienze motorie che usano la struttura si ritrovino nell’impossibilità di utilizzare il più grande e importante impianto sportivo della città. Il secondo impianto per cui si  attiverà la procedura di risoluzione della convenzione è il campo di calcio di corso Alba: in questo caso il gestore non ha rispettato i pagamenti delle rate del mutuo stipulato per la realizzazione degli spogliatoi, facendo lievitare il debito oltre i limiti stabiliti dalla convenzione. Il Comune, che è fideiussore verso la banca, rischia così di dover pagare decine di migliaia di euro e pertanto ha azionato la clausola rescissoria che prevede la risoluzione della concessione qualora il concessionario non paghi oltre tre rate (ad oggi siamo ben oltre il doppio). Sotto la lente d’ingrandimento del Comune anche il concessionario dello stadio comunale: “Dobbiamo verificare se le vicende societarie che hanno caratterizzato in queste settimane l’Asti Calcio, che ha in gestione la struttura, siano compatibili con le disposizioni della convenzione e quindi se la società mantenga i requisiti per continuare nel possesso dello stadio: per questo saremo a chiedere copia di tutti gli atti societari” spiegano Brignolo e Basso. Il giro di vite riguarda anche le società sportive che affittano gli impianti dal Comune. Per la prima volta verrà negata la palestra a una società sportiva che ha accumulato verso il Comune un debito di circa 18.000 euro. “Purtroppo dopo tre anni di piani di rientro mai rispettati integralmente e con un debito così ingente non possiamo più concedere l’uso degli impianti: la Corte dei Conti ci contesterebbe il danno erariale e le altre società, che fanno i salti mortali per rispettare le regole, potrebbero decidere di smettere di pagare anche loro”. “Il falso buonismo verso i gestori degli impianti -aggiungono sindaco e assessore- si traduceva in un servizio più scadente per gli utenti finali e in maggiori costi per il Comune: tutte le nuove concessioni hanno condizioni migliori per l’amministrazione e tutelano maggiormente chi usa gli impianti”. “Ovviamente – precisano Brignolo e Basso – la revoca delle concessioni non deve preoccupare le società e i ragazzi che usano i campi, che saranno ammessi nelle strutture relazionandosi direttamente con l’amministrazione anziché con il vecchio gestore, nell’attesa che vengano  individuati nuovi concessionari, attraverso la pubblicazione di nuovi bandi ”. E’ bene evidenziare che a fronte di poche società inadempienti sono invece numerosissime le associazioni sportive che, rispettando le regole, riescono a offrire un servizio eccellente soprattutto verso i giovani. Inoltre la riduzione delle tariffe degli impianti comunali attuate da questa amministrazione per gli “under 18” ha agevolato le società sportive e di conseguenza anche le famiglie. Dal prossimo anno, inoltre, sarà disponibile una palestra in più: quella dell’istituto Giobet, che grazie a un accordo tra Comune e Provincia viene messa a disposizione alle stesse condizioni degli altri impianti municipali (più economiche rispetto a quelle praticate dalla Provincia fino a oggi).