Sono Fabio Delcrè, Andrea Camerano, Flavio Ritelli e Matteo Grasso, ma tutti li conoscono come FaDeluxe, Littol Wayne, Marlon Sbando e Matt The Grease. In arte i The Swede, una delle migliori band che il panorama astigiano ha sfornato negli ultimi anni, prova ne è che sono stati i vincitori per la categoria inediti dell’Asti Live Band Music Contest, promosso da Confartigianato e curato dall’associazione Meta che ha chiuso l’edizione numero 21 di Asti Musica. Freschi del primo album dall’emblematico titolo Rock’n’Roll is [UN]dead (il Roc’n’roll non è morto) stanno già lavorando a un nuovo progetto. Grazie alla vittoria nel contest di Asti Musica, la Sb Record produrrà un loro pezzo e girerà un videoclip ancora inedito. Ne parliamo con Little e The Grease, rispettivamente basso e voce e batteria. Che esperienza è stata salire su un palco importante come quello di Asti Musica? “Inizialmente avevamo sottovalutato la situazione. Non ci aspettavamo così tanto pubblico e pensavamo anche di non essere in un contesto adatto a noi. Una volta saliti sul palco però tutto è cambiato. La location era stupenda, il palco enorme e la platea era gremita. A quel punto non ci restava altro che suonare al meglio, ma non pensavamo di vincere. Invece Araknophobia e Saturday Morning hanno convinto la giuria di esperti che li ha preferiti ai Gibi e Magnifici e a I Volume”. Siete una band non convenzionale anche nella formazione. Non c’è un vero “frontman”, un leader. Tutti scrivono e compongono e ben in tre cantano. Un pregio o un difetto? Perché questa scelta? “Questa nostra formazione è sia un pregio, una nostra caratteristica, che un difetto. Certo è che il non avere un cantante unico può essere penalizzante a livello di identificazione, ma noi siamo quattro prime donne! Scherzi a parte: c’è anche una questione tecnica che non abbiamo voluto sottovalutare. Nessuno di noi nasce come vero e proprio cantante e per questo in base alla tipologia del pezzo decidiamo la voce da usare. Non sempre chi scrive una canzone poi la canta però, dipende dalle tonalità, dalla progettazione e dall’andamento del brano. Cantiamo quasi tutti anche per dare la massima libertà espressiva a ognuno di noi”. Quali sono i progetti futuri dei The Swede? “Suonare, suonare, suonare. Fare live, tanti live. Stiamo lavorando anche a un nuovo progetto, il secondo album che speriamo di riuscire a registrare nell’estate prossima. Per adesso possiamo anticipare che ci saranno alcuni richiami al passato e anche un tributo alla volontà dei Motorhead. Intanto continueremo a portare in giro per l’Italia Rock’n’Roll is [UN]dead, sempre con il sogno di poter fare una vera e propria tournée, magari toccando anche la Spagna e la Germania dove abbiamo ricevuto buone recensioni e dove alcuni nostri pezzi sono passati anche in radio”. L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 5 agosto 2o16.