L’Amministrazione e il Sindaco di Asti si premurano di informarci a mezzo stampa che Gaia, la partecipata del Comune di Asti destinata al trattamento dei rifiuti, ci ha consegnato un utile di 300 mila euro che non sono stati utilizzati per abbassare le tariffe dei rifiuti ai cittadini per via del pagamento di una causa persa risalente al 1992. In particolare si afferma: «Ad Asti sono arrivati 300 mila euro che non abbiamo potuto usare per ridurre le bollette dei rifiuti come speravamo, perché abbiamo dovuto usarli per pagare un vecchio debito lasciatoci in eredità dalle amministrazioni precedenti: 650 mila euro per una causa del 1992, per cui nessuno in 24 anni aveva pensato di accantonare i fondi necessari». Peccato che una Delibera di Giunta di 4 anni fa, la n°285 del 2012 firmata dall’attuale Sindaco ci racconti un’altra verità: ci dice che l’Amministrazione era a conoscenza di quella causa da tempo, tanto da approvare la costituzione in giudizio del Comune avanti la Corte Suprema di Cassazione. Ci dice anche che la stessa Giunta decise scientificamente di non accantonare nulla per far fronte alla possibile soccombenza del nostro Comune in quella stessa causa. Ha ragione l’Amministrazione quando afferma che “nessuno in 24 anni aveva pensato di accantonare i fondi necessari”, ma in quel “nessuno” è compresa anche l’attuale Giunta che ora non ha utilizzato gli utili Gaia per abbassare la tariffa rifiuti ai cittadini. Credete ancora che Roma possa portarci la sua immondizia nel breve termine? Preoccupati dall’unica visione futura sui rifiuti di questa Amministrazione che ragiona con l’equazione “più ne accolgo=più guadagno”, abbiamo presentato in Consiglio comunale un ordine del giorno propositivo di indirizzo volto a considerare politiche di incremento della raccolta differenziata e di incentivo a un’economia circolare. La Maggioranza ha bocciato la proposta in maniera compatta. Siete ancora sicuri che amministrino per il vostro bene e per quello delle generazioni che verranno? I Consiglieri comunali Clemente Elis Aceto, Massimo Scognamiglio