“Nel giro di tre mesi, alle famiglie astigiane sono arrivate per posta ben due pubblicazioni da parte del Comune. Informazioni utili alla vita della città? No, solo materiale che porta ben in vista il volto e il nome di Giorgio Galvagno.
Dopo aver raccontato per l’ennesima volta la favola del paese immaginario di Enolandia, questa volta l’attuale sindaco scrive ai cittadini che voleva tanto inviare a tutti un “rendiconto alla città”; le virgolette sono sue, si suppone che parli del bilancio di mandato, obbligatorio per legge. Ma Galvagno sostiene di averci ripensato, per risparmiare. Lodevole, pensiamo noi.
Un «Tuttavia» in grassetto ci riporta con i piedi per terra, ed ecco spalancarsi quattro facciate di nulla in carta patinata. Anzi, tre facciate: arrivato alla quarta il sindaco deve aver perso l’ispirazione e l’ha lasciata in bianco.
Sia chiaro, riteniamo opportuno che un sindaco presenti un bilancio alla fine dei cinque anni di amministrazione; ma un bilancio prevede numeri e fatti. I soldi pubblici per spedire questo foglio agli astigiani, invece, non sono stati spesi per veicolare informazioni, ma per trasmettere il solito ingarbugliato sentimentalismo alla Galvagno. “Una città tenuta con cura”, “attenzione agli anziani”, “sviluppo e futuro”: tutte affermazioni generiche e propagandistiche, in alcuni casi difficilmente sostenibili, e prive di ogni riferimento a provvedimenti concreti. Come nel passaggio in cui si parla di “conti in ordine”: va ricordato infatti che a tutt’oggi non è stato ancora presentato il bilancio 2012 e che i bilanci precedenti hanno visto la luce tra le perplessità degli organi di controllo.
L’unico riferimento concreto dell’intera pubblicazione, la segnalazione di alcuni contenuti online sul sito del Comune (attualmente non disponibili, tra l’altro). Per trasmettere un’informazione del genere, sarebbe stata sufficiente una conferenza stampa, risparmiando alcune migliaia di euro alle casse comunali”.
Alberto Grande, coordinatore circolo cittadino PD