astimusica3“Come ogni anno ritorna puntuale la polemica intorno al festival “Asti Musica” che nel corso dei suoi 19 anni ha saputo regalare alla nostra città momenti di grande musica sia nazionale che internazionale. Una rassegna che è cresciuta diventando un palco ambito per gli stessi artisti. Ho letto sui giornali lo sfogo dell’assessore alla cultura Massimo Cotto e non posso che condividere il suo pensiero. Non è possibile che una città come Asti che vuole uscire dai propri confini, che è impegnata in un progetto di promozione turistica contesti con lamenti continui e lettere anonime qualsiasi tipo di manifestazione. Ora è la volta di “Asti Musica” e dei volumi troppo elevati, così come è stato a suo tempo per la Douja d’Or a Palazzo del Collegio e come accade in occasione di qualsivoglia evento attiri in città un numero significativo di persone. Siamo da poco entrati a far parte dei siti Patrimonio Unisco, un riconoscimento importante che dovrebbe spingere tutti, istituzioni e cittadini, a fare la propria parte e del proprio meglio per rilanciare il nostro territorio con il suo patrimonio culturale, naturalistico ed enogastronomico. Non dimentichiamoci che cultura in tutte le sue declinazioni e turismo sono sinonimi di economia. Credo che sperare nella perdita di questo tipo di manifestazioni non possa far altro che penalizzare una città e un territorio che, invece, hanno forte bisogno di crescita e di rilancio e che, diversamente, non potrà mai superare quel suo senso di inferiorità rispetto alla vicina Alba”. Angela Motta, consigliere regionale Pd